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Messaggero Veneto, le pagelle: fioccano i 4, non si salva nessuno

di Francesco Digilio

Karnezis 5,5 - Gli unici palloni che tocca sono quelli che deve raccogliere in fondo al sacco. Una serata da incubo o quasi. Meno colpevole dei compagni che gli stanno davanti, ma in una serata come questa, nessuno si può salvare.

Heurtaux 4 - Keita quando lo punta gli fa vedere i sorci verdi. E' vero che l'attaccante della Lazio mette in difficoltà tanti difensori, ma lui soffre troppo. Prende un cartellino giallo molto severo, gliene viene risparmiato un secondo. E nell'azione dello 0-3 si propone in versione statuina.

Danilo 4,5 - E' il capitano di una squadra che fa acqua da tutte le parti. La sensazione è che non riesca a dare quello che vorrebbe. Il centrocampo protegge poco la retroguardia e lui non riesce a rimediare. Consapevolmente passivo nell'azione del terzo gol.

Felipe 5 - Sorpreso dal taglio di Keita nell'azione del raddoppio. E' l'errore più evidente di una prestazione nella quale ha messo insieme tante piccole incertezze, segno evidente che non è tranquillo. Ammonito, entrerà in diffida.

Adnan 4 - Dopo le ultime prestazioni che sono costate tre gol, mandarlo in campo è al limite dell'autolesionismo. Guarda caso in marcatura su Immobile che incorna di testa a pochi passi dalla porta c'è proprio lui. Ed è quello l'episodio spartiacque della partita. In fase difensiva continua a registrare le solite incertezze, davanti incide poco. Suo comunque il cross di destro per la pericolosa incornata di Perica.

Badu 4 - Termina il primo tempo con una serpentina, peccato che non riesca a concludere con precisione. Fino a quel momento era sembrato spaesato e fuori condizione. Del resto non si è allenato mai a pieno regime negli ultimi otto giorni e dopo mezz'ora avrebbe dovuto essere sostituito. Invece rimane in campo. Incomprensibile. Dal 77' Jankto SV - Prende il posto di Badu quando ormai i buoi sono tutti scappati. Non ci sembra proprio il caso di giudicare un ragazzo di 20 anni che entra a partita finita.

Kums 4,5 - Comincia con il piglio giusto, è propositivo, poi, però, va in difficoltà perchè le due mezzali in fase di non possesso lo lasciano troppo solo. Come a Sassuolo, perde due palloni pericolosissimi al limite dell'area di rigore. Sembra in difficoltà anche dal punto di vista atletico.

Kone 4 - Ogni volta che entra in possesso di palla, invece di girarsi verso la porta avversaria, rientra verso la metacampo. Sulla carta dovrebbe essere tra i più esperti e intraprendenti e invece non combina niente di buono. A parziale discolpa, ormai non ha le caratteristiche per fare la mezzala in un centrocampo a tre.

De Paul 5 - Una penetrazione centrale conclusa con un destro di poco fuori, ma per vederlo saltare l'uomo deve spostarsi sulla fascia. E' da esterno che dovrebbe essere impiegato, ma Iachini la pensa diversamente. Come a Sassuolo, è il primo a essere sostituito, ma c'era chi meritava di uscire molto più di lui. Sfruttato male. Dal 62' Penaranda 4,5 - Sullo 0-2 Iachini decide di mandarlo in campo. Non fa in tempo a metterlo dentro, che arriva il terzo gol. Nessuno spunto, anche perchè gli spazi sono quello che sono. Trotterella per il campo in attesa del fischio finale. Quando viene gettato nella mischia deve avere lo spirito da operaio non da prima donna. A 19 anni non può sentirsi già arrivato.

Zapata 5 - E' lui che non sale e tiene in posizione regolare Immobile in occasione del primo gol. Più attaccante di fascia che centravanti. Sul piano dell'impegno nulla da dire, ma impiegato così finisce per stare troppo lontano dalla porta, sprecando energie inutili. E infatti il serbatoio, dopo quasi un'ora di gioco, è quasi vuoto.

Perica 5,5 - Poco coinvolto e poco coinvolgente rispetto alla gara con la Fiorentina. Aveva tolto le castagne in un paio di gare (Milan e Fiorentina), stavolta non gli riesce il miracolo. Però nel secondo tempo è l'unico che lotta con il coltello tra i denti e infatti le due occasioni in cui chiama alla parata importante Strakosha sono sue. L'unico bianconero che si prende qualche applauso.


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