Martedì la UEFA annuncerà lo slittamento di Euro 2020. Ora il dubbio delle Federazioni è un altro: si riuscirà a completare la stagione entro il 30 giugno?
Resta a casa anche il mondo del calcio. Tutti hanno chiuso i battenti seguendo più o meno la stessa trafila: prima ignoro il problema, poi lo sottovaluto, poi cerco di mandare avanti lo spettacolo finché è possibile e alla fine, quando non posso fare altro, dichiaro la sospensione. Se ci pensate bene, tutte le Federazioni si sono comportate allo stesso modo, così come la UEFA che fino alla fine s'è voltata dall'altra parte e solo venerdì ha dichiarato la sospensione delle sue competizioni.
Non è stata una bella pagina per il presidente Ceferin, che ha convocato una videoconferenza per martedì con i rappresentanti delle 55 federazioni che la compongono, con i rappresentanti dell'ECA, delle leghe europee e della FIFPro per prendere una decisione univoca sulla prosecuzione dei campionati. In quella occasione, praticamente scontato l'annuncio dello slittamento di Euro 2020. Ora che tutti o quasi hanno sospeso il campionato, ora che tutti non sanno quando torneranno in campo, non è possibile pensare di dare il via al primo Europeo itinerante a partire dal prossimo 12 giugno.
Far slittare l'Europeo è necessario anche per dare la possibilità alle Federazioni di avere maggio e giugno a disposizione per completare i campionati. E alla stessa UEFA per completare Champions League ed Europa League. Su questo aspetto c'è però da chiarire un punto: il calcio viene dopo, con l'attuale stato dei fatti il pallone è e deve essere l'ultimo dei problemi. E ad oggi, purtroppo, non è scontato che si tornerà in campo perché non si vede la luce in fondo al tunnel.
Se quindi il ritorno in campo non è scontato, la ripresa dei giochi è impossibile da prevedere e la data fissata al 4-5 aprile è al momento puramente indicativa. E' il motivo per il quale, nell'ultimo Consiglio Federale, la FIGC s'è tenuta aperta tutte le porte. Magari si potesse tornare in campo tra tre settimane: vorrebbe dire che il nostro Paese ha superato l'emergenza, che il peggio è alle spalle. Ma ad oggi nessuno può dirlo: l'unica cosa che possiamo fare è rispettare le regole. Perché andrà tutto bene solo se TUTTI remiamo nella stessa direzione.