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Magda Pozzo: "Un onore rappresentare la Regione nel mondo; stadio asset di entertainment"

di Stefania Demasi

Magda Pozzo ha toccato diversi argomenti durante la trasmissione radio Goal Economy. 

Ha affermato come la sua esperienza all'estero in Paesi come la Spagna e la Gran Bretagna le abbia permesso di sviluppare una diversa visione sul mondo del calcio. Crede che sia una necessità per l'Udinese internazionalizzare il proprio brand, così da espandersi. Questo, però, senza perdere quel legame al mercato e alla tradizione locale che contraddistingue la società friulana. Spoostarsi verso l'estero permette di avere un importante brand image a livello internazionale e questo - dal punto di vista di Magda Pozzo - dovrebbe essere una priorità per tutto il calcio italiano. 

Sul piano marketing, ricorda quanto per l'Udinese sia un onore rappresentare la Regione Friuli nel mondo con il marchio "Io sono Friuli Venezia Giulia". Per l'Udinese il marketing rientra tra le prioritarie missioni aziendali, assieme all'obiettivo di comunicare e trasmettere importanti messaggi sociali. Da questo punto di vista, uno dei concetti più cari a Magda è quello di sostenibilità. 

Oggi, l'Udinese ha consolidato un importante partnership con Bluenergy - che da il nome anche allo stadio di Udine - e assieme lavorano per contribuire in maniera importante alla questione sostenibilità. 

Il Bluenergy Stadium vanta un impianto di pannelli solari e l'obiettivo è quello di diventare indipendenti durante i match days. L'Udinese, inoltre, unitamente allo sponsor tecnico Macron ha richiesto per prima la realizzazione di un prodotto ecologico al 100% a; dopo che la società friulana ha intrapreso questa strada, diverse squadre hanno iniziato a richiedere magliette realizzare con materiali riciclabili e riciclati e dunque ecosostenibili. 

L'Udinese è tra le poche squadre che può vantare uno stadio di proprietà, potendo permettesi così di non dipendere troppo dai diritti televisivi e di poter avere una stabilità tutta loro. Il progetto che la società ha in mente per lo sviluppo dello stadio è ambizioso ed innovativo: "Lo stadio deve diventare un asset di entertainment, completamente scollegato dalla società sportiva. Vogliamo creare una cittadella ecologica con molte attività destinate alle famiglie: da palestre a centri medici, a punti di ritrovo per i giovani. Vogliamo che lo stadio diventi un momento di aggregazione familiare e il fatto che ci vengono posti sempre limiti nonostante queste leggi per lo stadio, è un peccato per l'Udinese e per tutto il mondo del calcio" ha spiegato. 

La famiglia Pozzo è stata anche la prima famiglia ad introdurre il concetto di multiclub, che da la possibilità di sviluppare talenti in entrambi i club di proprietà dei Pozzo e di avere anche uno scambio tecnico importante. Il team di scouting è comune per Udinese e Watford e questo, agli occhi di Magda, è un grande punto di forza. 

Si è anche soffermata su cosa significhi essere una donna manager nel calcio: "Penso che preparazione e professionalità siano alla base di tutto; io sono stata molto rispettata nel settore, anche prima, in quello industriale dove lavoravo. Questa è la base: preparazione, impegno e passione per quello che si fa [...]. Mi piacerebbe avere più donne con me all'interno del team. Se una donna è ben preparata è un ottimo momento per la situazione lavoro". 


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