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L’Udinese manca in Sardegna da due anni e mezzo

di Redazione TuttoUdinese

UDINE. L’ultima volta fu due anni e mezzo fa e l’Udinese, in maglia color verde cimice, impattò per 0-0 nella quinta giornata di quel campionato versione 2011/2012 che, a maggio, si concluse al terzo posto con tanto di secondo pass consecutivo per i preliminari di Champions League.

Da quel momento i bianconeri non hanno più giocato al Sant’Elia con il match della passata stagione contro i sardi che si disputò sul neutro di Trieste per la chiusura dell’impianto cagliaritano e pure di quello di Is Arenas dove Cellino aveva fatto traslocare i suoi ragazzi a campionato in corso.

E la vicenda dello stadio del capoluogo sardo è, probabilmente, una di quelle più tristi del calcio italiano moderno con continui botta e risposta tra amministrazioni comunali e proprietà del club, carte bollate, trasferimenti della squadra, minacce, vicende legali e pessime figure in campo nazionale ed estero.

Il punto più drammatica della “querelle” si è avuto senza dubbio a febbraio dello scorso anno quando Massimo Cellino venne arrestato, assieme al sindaco di Quartu Sant’Elena Mauro Contini e all’assessore ai lavori pubblici Stefano Lilliuper, per «una serie di irregolarità nella costruzione dello stadio Is Arenas».

Eh sì, perché il numero uno del Cagliari, di fronte alle continue problematiche relative al Sant’Elia e alla ventilata ipotesi di giocare a Trieste un campionato intero, pensò di realizzare nel vicino comune sardo una sorta di stadio amovibile per permettere ai rossoblù di restare quantomeno sull’isola.

Non andò bene, come si sa, nemmeno in quella occasione e tra manifestazioni della squadra, capitanata da Daniele Conti, minacce di cessione della squadra, ricorsi e progetti mai nati di riammodernamento si è arrivata alla stagione attuale.

Quando, cioè, la commissione provinciale di vigilanza ha dato l’autorizzazione alla società rossoblu di giocare al Sant’Elia con una capienza massima di 5 mila spettatori a partita.

Praticamente uno stadio semideserto in attesa, come ha fatto sapere la Prefettura nella giornata di ieri, che il Comune presenti un progetto di ammodernamento e i lavori strutturali necessari a realizzare un impianto da 16 mila posti dopo aver rinunciato a quello che puntava alle 12 mila persone di capienza massima. 


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