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Lo strano caso di Danilo Larangeira

di Marco Bonitti

Che succede a Danilo Larangeira? Domanda dolorosa, ma lecita. L’espulsione di Verona, sicuramente eccessiva, ha certificato il calo di rendimento del difensore brasiliano. Se l’anno scorso Danilo viaggiava ad una media voto più che dignitosa di 6.12  in 37 partite giocate (praticamente tutte), in questo avvio di stagione il suo rendimento è crollato a 5.75 (Magic 5.25). Le cause possono essere tante. Confermarsi è sempre più difficile; i continui cambi di compagni di reparto certo non aiutano; le voci di mercato che vorrebbero tante grandi squadre interessate a lui (si parla di Juventus e Borussia Dortmund) forse lo hanno distratto. Aggiungiamoci anche un certo nervosismo (espulso tre volte, anche se spesso è lui a dover mettere una pezza su errori non suoi) e non una grandissima forma e il cocktail è servito.
Del calo di Danilo ne ha risentito tutta la difesa, fino alla scorsa stagione fiore all’occhiello del sistema di gioco di Guidolin (39 gol subiti, seconda solo a Juve e Milan), che in questo avvio di stagione ha incassato ben 18 gol (terza peggior difesa della serie A). Vero è che non c’è più Handanovic, ma il trio delle meraviglie Benatia-Danilo-Domizzi, che la società ha confermato in blocco rifiutando anche delle offerte, era il perno sul quale costruire la nuova stagione. Le difficoltà della retroguardia sono ancora più pesanti se si considera che l’Udinese è una squadra “abituata” a segnare poco e a farlo praticamente con un solo giocatore.


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