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Lo Monaco: "Serie A, ripresa difficile. Cogliere l'occasione per riformare il calcio"

di Stefano Pontoni

Il dirigente sportivo Pietro Lo Monaco a Maracanà ha parlato della possibile ripresa dei campionati dopo l'emergenza Covid-19.

Gravina ha detto che lo stop, nel caso, deve arrivare dal Governo. Che ne pensa?
"Gravina in questo momento è sicuramente combattuto. Innanzitutto dall'evidenza, che porta a non ripartire, poi dalla necessità di andare avanti. La Serie A ha la necessità di chiudere il campionato per via dei diritti televisivi. E' uno spauracchio quello dei ricorsi. Oggi non c'è la possibilità di chiudere i campionati ma, visti i protocolli, forse solo la Serie A può rimettere in piedi la macchina, giocando a porte chiuse. Ma sarebbe un altro calcio. Il problema però sono i diritti televisivi. Per la Serie A, non riprendere sarebbe un default. Siamo in una situazione eccezionale. La pandemia sta mettendo l'economia in ginocchio ed è fuoriluogo pensare che la macchina calcio possa avere dei privilegi. Servono soluzioni eccezionali a una situazione eccezionale". 

Quindi cosa si deve fare?
"La Spagna ha già deciso cosa succederà se i campionati non potranno continuare. Comanda il virus ora, ma si deve avere un programma su cosa può accadere nel caso non si riprenda".

C'è gente però che non vuole far riprendere il campionato:
"E' uno sport di contatto. E' inevitabile che ci siano delle cautele che possono presupporre anche la chiusura dei campionati. Di campionato ripreso poi si parlerebbe solo per la A, che fa bene a provare a riprendere l'attività. Ci si sta preparando anche all'eventualità di una non ripresa, che non è così lontana, vista la situazione. Se dovessimo avere una ricaduta, sarebbe il panico più totale. Quale presidente si prende la responsabilità di rimettere insieme la squadra, con il rischio di nuovi casi e con il rischio di essere perseguito penalmente? La situazione è drammatica, non sarà facile riprendere".


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