.

Le impressioni a FINE PRIMO TEMPO: l'orrore di Reggio Emilia

di Giacomo Treppo

Finisce la prima frazione di gioco e l'Udinese pare non scesa in campo. A tradire è il centrocampo e, come al solito, la fascia sinistra. I neroverdi arrivano sempre sul fondo. Quando va bene c'è un angolo per loro, sennò il pallone arriva sempre al centro E difatti:

1) ALLENATORI: Di Francesco è più bravo di Sousa, e difatti inizia subito ad attaccare a destra, sapendo che il nostro punto debole è là. Per Jankto sarà una domenica difficile, a Kone si chiede tanta corsa e a Kums di girare il gioco il più possibile. Iachini da canto suo cambia quattro uomini ma mantiene la stessa disposizione tattica vista mercoledì sera. E' Peneranda che in fase difensiva si sposta sulla fascia destra. Si preservano il fiato e i piedi di De Paul.

2) AIUTINO: l'Udinese dovrebbe spostare sempre o quasi il gioco sulla destra, la fascia più forte, ma troppo spesso la manovra viene giostrata sulla sinistra. Perdi palla e loro possono arrivare fino alla nostra trequarti. E' un Udinese non troppo sveglia quella che affronta i primi 25 minuti e la fascia sinistra è sempre un autostrada.

3) ASSENZE: Kums tiene bene la posizione, ma non basta. Il ruolo del regista è molto importante in un 4312. E' lui dovrebbe cambiare gioco e lanciare i tre là davanti, ma pare più intento a guardare le posizioni degli altri, per mantere un certo equilibrio definsivo, che ad alzare la testa e fare i passaggi che gli si chiede. E così piano piano anche la fascia destra indietreggia. Manca aggressività a questa squadra, e una squadra operaia può poco se non ha rabbia negli occhi.

4) SINISTRA: strano... prendiamo ancora un gol dalla sinistra, cross indisturbato, l'ennesimo. Prima o poi entra. La situazione fino al ritorno di Widmer o Samir è drammatica. Ed è sinistro anche il presagio su questo pomeriggio. Di continuo, rispetto alle ultime prestazioni, c'è solo quello.

5) CASTELMONTE: cambierà il santo a cui chiedere le grazie. In lizza ci sono Padre Pio e Orestis Karnezis. Quando si gioca bene è un conto, ma quando in campo lo spettacolo è indecoroso rimangono solo lui e Felipe a combattere. E la curva canta "vogliamo gente che lotta".

 


Altre notizie