Le impressioni a FINE PRIMO TEMPO: buona Udinese, punita da un errore di squadra.
Finisce la prima frazione di gioco con un'Udinese accorta, concentrata e che mette grinta. Ma, sull'unico errore commesso, una Lazio notevolmente più forte la punisce. Di buono c'è che questo primo tempo fa scordare le due prestazioni opache contro Chievo e Spal.
1) FORMAZIONE ritengo che il turnover serva a poco. Semplicemente, bisognerebbe lasciare fuori chi non è in forma perché nella serie A “moderna” non si può giocare senza velocità e corsa. Oggi invece ritengo che i molti cambi negli undici titolari siano giusti, vada come vada. Dopo la partita del Friuli contro la Spal è giusto che qualcuno “scenda dalla giostra”, sia per rifiatare, sia per capire che nulla è gratis e la maglia dell'Udinese bisogna guadagnarsela.
2) ODDO l'Udinese in campo nei primi dieci minuti sembra quella che Oddo ci ha fatto vedere già dalla partita contro il Napoli, quindi diversa da quella vista nelle ultime due giornate di campionato. Squadra corta, raddoppi, verticalizzazioni. A convincermi è specialmente l'atteggiamento, la voglia. Bisogna giocare così fino alla fine
3) PALLE PERSE l'Udinese giostra bene e mira a far correre la Lazio. Il nostro possesso palla si giostra in orizzontale per portare fuori la linea di attacco e centrocampo dei celesti. C'è solo un difetto: perdiamo palloni che non dobbiamo perdere. Quando siamo scoperti ma non larghi, bisogna cercare di più Fofana e Barak e meno gli esterni.
4) DETTO FATTO ci facciamo trovare impreparati, fuori casa... Non conta tanto l'autogol, sfortunato. E' un errore che ci sta, diverso da quelli soliti individuali. Non ci sta che la Lazio arrivi al cross e contro-cross praticamente indisturbata. Larsen aveva stretto verso il centro, Barak era rimasto staccato dall'azione: la Lazio mira spesso a indurre in tranello i nostri con i movimenti dei suoi attaccanti per lasciare libero Lukaku. Prima, la Lazio non aveva fatto un tiro in porta che fosse uno. Ora dobbiamo fare un altro tipo di partita.
5) CRESCITA rispetto alle ultime, vedo in crescita il centrocampo. Con Fofana e specialmente Hallfredsson che permettono a Barak di giostrare di più davanti. L'islandese non ha certe piedi felpati o geometrie sopraffine, ma sa recuperare palloni e chiudere gli spazi, ergo i suoi compagni possono sentirsi più liberi di attaccare. Bene anche Danilo dietro che sa quando deve rallentare l'azione avversaria e quando intervenire. Dopo il gol stiamo giocando alla pari, ed è un buon segnale.
6) QUARANTADUE fino a quel minuto la Lazio non aveva mai tirato in porta, nemmeno sull'occasione dell'autogol. In questo minuto una ciabattata verso Bizzarri. Ho speranze per il secondo tempo.