.

La storia all'Inter di Stramaccioni. Fu l'Udinese di Guidolin a indurre la dirigenza all'esonero

di Stefano Pontoni

La Gazzetta dello sport ripercorre i due anni di Stramaccioni all'Inter alla vigilia di una partita che per il tecnico bianconero sarà inevitabilmente carica di emozioni. "Stramaccioni con l'Udinese torna a San Siro, lo stadio in cui è stato re e reietto" dice la rosea.

Dopo due anni che sembrano venti, Strama torna a San Siro e non sa ancora come verrà accolto. Con un applauso della Curva? O con i fischi di chi ricorda le 16 sconfitte? O peggio ancora con indifferenza?

Moratti lo scelse al posto di Ranieri contro il parere di Ausilio e Branca. Quella vittoria sulla Juve del novembre 2012 il suo capolavoro, ancora con scelte avverse alla dirigenza. Ma c'è stata anche la lite furiosa con Cassano a marzo 2013, finita quasi a botte e l'amarezza di quella telefonata di Branca il 24 maggio: "esonero moderno, al telefonino. Strama aveva chiesto Lucas e Lavezzi, ha dovuto giocare 8 partite con Rocchi titolare. Voleva Paulinho e un regista per allungare le rotazioni, ha avuto un'infinità di infortunati, Palacio il più importante, e mille problemi con uno staff medico... prudente." Senza contare la rosa piena di over 30, l'inesperienza sua, e il caso Sneijder, altro problema che ha dovuto affrontare. In realtà fu proprio l'Udinese a chiudere l'avventura del tecnico a Milano. Alla dirigenza non andò giù quella sconfitta in casa per 5-2 all'ultima giornata di campionato contro la squadra allenata da Guidolin, che poi si qualificò per il terzo anno di fila in Europa.

Adesso rimane l'affetto di Moratti. "Resta l'affetto, sopravvissuto alle polemiche e a qualche cattiveria. In questi mesi Stramaccioni ha tenuto in auto un mazzetto di fotografie: Sulle foto c'è lui, elegante, con la divisa di una squadra di A. Non è l'Udinese".


Altre notizie