La Procura Figc indaga su Okoye: che rischi ci sono per l'Udinese
Ha ovviamente generato una notevole ondata di scalpore il caso legato a Maduka Okoye, indagato per un giallo subito nella sfida tra Lazio e Udinese del marzo 2024 con sospetto che sia stato lo stesso ex Watford a cercare consapevolmente la sanzione. La Gazzetta dello Sport ha oggi ricostruito i passaggi che hanno portato all'apertura dell'indagine per un possibile giro di scommesse intorno al cartellino.
La segnalazione è infatti arrivata direttamente dal procuratore Chinè, che ha informato la Procura di Udine, la quale ha poi deciso di procedere con l'indagine e una volta raccolte le informazioni si arriverà con ogni probabilità al deferimento del ragazzo. Il fascicolo sportivo è dunque già aperto e Chinè ha già chiesto gli atti dell'indagine penale. Se non ci sarà patteggiamento, l'estremo difensore si dovrà presentare davanti al Tribunale federale nazionale che deciderà su un'eventuale condanna sulla base di quanto emerso dall'indagine. Fino ad allora il ragazzo potrà comunque giocare (anche se attualmente fermo ai box per infortunio).
L'eventuale conferma della volontà di Okoye di subire il giallo porterebbe a un'alterazione dell'incontro, dunque si rientrerebbe nell'"illecito sportivo". L'articolo 30 dice che "i soggetti di cui all’art. 2 riconosciuti responsabili di illecito sportivo, sono puniti con la sanzione non inferiore alla inibizione o alla squalifica per un periodo minimo di quattro anni e con l’ammenda in misura non inferiore ad euro 50.000,00". Un caso diverso dunque rispetto a quelli di Tonali e Fagioli che avevano sì scommesso, ma al di fuori della propria squadra e del proprio comportamento in campo. Al di là di questo non si profilano rischi per l'Udinese in ambito sportivo, ma la FIGC e la Procura di Udine indagheranno, se effettivamente si dovesse arrivare a una condanna, per capire se ci fossero persone informate dei fatti (rischiano una sanzione per mancata denuncia, ovvero la squalifica non inferiore a un anno e una multa di non meno di 30 mila euro) e se ci siano stati episodi simili in altre gare.