La classe di "O' Mago"
Maicosuel Reaginaldo de Matos, meglio noto come Maicosuel, anzi meglio noto come “O Mago”, soprannome non casuale, quello del talento brasiliano di Cosmopolis. Quando ha la palla al piede lui, la sfera può anche scomparire e riapparire in un’altra posizione. La grandissima tecnica porta Maicosuel a far ammattire le difese avversarie, la sua progressione poi fa il resto. Palla al piede contro la difesa schierata “O Mago” sta dimostrando partita dopo partita di essere uno dei migliori in assoluto. Ma andiamo con ordine. Come detto, Maicosuel, nasce a Cosmopolis nello Stato di San Paolo il 16 giugno del 1986. Dopo essersi messo in mostra con la maglia del Parana Club, è stato acquistato dal Cruzeiro nel 2007; salta subito all’occhio la sua innata confidenza con il pallone e la sua capacità di corsa. Le avventure nel Palmeiras e nel Botafogo, sono il preludio alla prima avventura europea, in Germania all’ Hoffenhaim. Nel campionato tedesco smentisce tutti quelli che lo ritenevano adatto solo al tipo di calcio sudamericano, più gioioso ed estetico. Gioca invece un discreto campionato disputando 27 partite e segnando 3 goal. Torna però al Botafogo che lo riacquista per la stessa cifra con la quale lo aveva venduto. In Brasile come al suo solito fa faville e fa innamorare di se tutto il pubblico. Con la squadra carioca avviene la sua definitiva consacrazione che lo rende pronto al ritorno al calcio nel vecchio continente, al ritorno in Europa dopo aver vinto in Brasile, un campionato Paranaense e un campionato Mineiro, l’Italia lo aspetta. In mezzo a tante giovani promesse “o Mago” arriva come giocatore già affermato e, come ogni sudamericano che sbarca nel nostro campionato, arrivano i primi paragoni importanti e opinioni contrastanti sul suo rendimento. Maicosuel mette subito le cose in chiaro, all’esordio in Serie A contro la Fiorentina, prendendosi il lusso di segnare la prima rete in bianconero. Biglietto da visita importante. Poi purtroppo l’avventura friulana di “O Mago” vive una flessione, un momento buio, quel “cucchiaio” nei rigori contro il Braga che costa all’Udinese la qualificazione in Champions League e la retrocessione, fa per dire, in Europa League. Se si vuole vedere il bicchiere mezzo pieno, Maicosuel ha comunque dimostrato grandissima personalità, “chi non ci prova non sbaglia”, la sentenza a caldo di capitan Di Natale, che perdona subito il compagno e guarda avanti. Ci mette un po’ di più a farlo lo stesso asso brasiliano condizionato dall’episodio, inconsciamente, anche nelle seguenti partite, ma quando gioca “O Mago” è capace di incantare. Un assist a Napoli per Pinzi e il goal vittoria importantissimo segnato contro il Pescara, lo fanno capire a tutti; un’esultanza e il gesto di scusa, al mister, ai compagni e ai tifosi. Bisogna pensare al futuro e Maicosuel lo fa. Conclude la stagione in maniera positiva e si rilancia, perché lui è così, vivace e simpatico ma soprattutto molto forte. “O Mago” prende la nuova stagione come quella della rinascita, quella di un secondo inizio; la scelta di un nuovo numero e del nuovo nome sulla schiena, ”Mago”. Dopo un precampionato eccezionale il 70 bianconero comincia a scolpire il suo nome nella pietra viva, con assist e grandissime giocate. Guidolin li chiede più concretezza, la troverà sicuro e allora diventerà devastante per le difese avversarie. Il suo cambio di ritmo è letale e le sue magie continuano a deliziare la platea bianconera, perché nel calcio è sempre bello incantare a ritmo di samba e di magie quelle del nostro mago Maicosuel.