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L'Udinese migliore? Quando ribalta l'azione

di Paolo Minotti

Troppo lenti, troppi passaggi inutili, e ancora troppe distrazioni. Il Parma era più in palla, più pronto, specialmente sulle seconde palle, l'Udinese troppo macchinosa nel suo tentativo di creare gioco.

Le cose migliori i bianconeri le hanno fatte quando hanno avuto la possibilità di prendere in contropiede la squadra di D'Aversa giocando in velocità, quando i passaggi per arrivare in porta erano al massimo tre o quattro.

Non abbiamo le caratteristiche e la qualità per giocare ancora a pallone, abbiamo però la velocità e la forza per ribaltare l'azione e poter mettere in difficoltà chiunque.

Questo dovrà essere il percorso dell'Udinese perché è nel suo dna, è nelle caratteristiche dei suoi giocatori.

Un Barak troppo compassato non può essere determinante né utile alla squadra, il suo cambio ha giovato soprattutto a De Paul che è stato il vero mattatore per tutto il secondo tempo, quando ha avuto la possibilità di svariare su tutto il fronte d'attacco.

Certo, l'argentino deve ancora migliorare tantissimo in attenzione e precisione, certi cross o certe punizioni non può più permettersi di sbagliarle grossolanamente ma devono diventare un'opportunità per andare a rete.

La difesa ha mostrato ancora molte lacunee, il nuovo arrivato Ekong, gettato nella mischia dal primo minuto da Velazquez, ha commesso più di qualche ingenuità e da solo non può bastare e Nuytinck ha sofferto decisamente troppo Inglese.

Dispiace molto per l'errore di Scuffet, quello che ha procurato il secondo gol del Parma, anche se in realtà con le mani è arrivato al limite su quel pallone e provare a bloccarlo era veramente difficile.

Rimane un pareggio importante, arrivato dopo una rimonta, ma soprattutto dopo un cambio di atteggiamento evidente, improntato sul rapido ribaltamento di fronte.

Quindi, avanti così.

 


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