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L'Udinese è un rebus ma Strama può riportare la chiesa al centro del villaggio!

di Salvatore Ergoli

Giampaolo Pozzo difende Stramaccioni dalle critiche piovute in questi giorni, difende soprattutto la sua scelta di puntare sull'ex tecnico dell'Inter per ricostruire l'Udinese dopo il ciclo vincente targato Guidolin. La prima avventura di Stramaccioni su una panchina di serie A fu quasi un mezzo fallimento: all'Inter una seconda parte di stagione disastrosa - va detto, anche a causa di una lunga serie di infortuni che colpirono i nerazzurri - costrinse Moratti, che aveva visto in lui il degno erede di Josè Mourinho, all'esonero. Poi a giugno del 2014 arriva la chiamata di Giampaolo Pozzo: anche in questo caso a Strama l'arduo di compito di ricostruire una squadra, l'Udinese; missione non facile per un allenatore classe '76. Una scommessa persa al momento, con i friulani che navigano in una posizione di classifica quasi assurda dopo l'inizio sprint di Di Natale &Co. Troppa poca costanza nelle prestazioni, difesa che passa da una partita all'altra da impenetrabile a ballerina. Centrocampo inconsistente e di poca qualità, il solo Allan non può reggere sempre da solo la baracca. Così come Di Natale, giustamente poco motivato e apparso svogliato in diverse occasioni. Per ritornare grandi solo una parola: entusiasmo! Termine quasi scomparso dallo spogliatoio bianconero. Eppure in alcune partite (basti ricordare le grandi prestazioni con Juventus, Inter e Napoli) tutte queste defezioni non si erano viste. Problema di mentalità dunque, questo il motivo della panchina traballante di Strama, che certamente può riportare la chiesa al centro del villaggio grazie alle sue straordinarie doti. 


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