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Kone: "Quando il mio agente mi ha detto che sarei venuto a Udine ero molto contento. L'obiettivo è la salvezza ma io voglio sempre vincere"

di Stefano Pontoni

Panagiotis Kone si è raccontato in una lunga intervista a Udinese Channel, ospite della trasmissione del mercoledì 'Udinese Tonight': Il centrocampista greco ha spiegato il momento che si vive in casa Udinese, facendo un punto sulla sua prima stagione in bianconero.

"Domenica sono arrivati 3 punti fondamentali. Abbiamo affrontato una squadra in grande forma, ma eravamo concentrati per potare a casa una vittoria che ci mancava tanto. Siamo stati contenti del sostegno dei tifosi. Speriamo di continuare così".

Come vedevi dall'esterno l'Udinese? "E' stato molto importante l'arrivo del mister e di Deki ma anche il lavoro che hanno fatto tutti in società nel corso degli anni. Quando giocavo a Bologna e Brescia si sapeva che qui l'organizzazione era eccezionale. Quando il mio agente mi ha detto che sarei  venuto ero molto contento. E' facile per un calciatore inserirsi, perchè deve pensare solo al campo. Da fuori si sa che è una grande squadra, da dentro se ne ha la conferma".

Quale il bilancio della tua esperienza qui? "Questa è una squadra nuova, con tanti giovani tra cui il mister. Tante cose sono cambiate. Il primo obiettivo era la salvezza, poi la crescita nel gioco e nell'atteggiamento. Abbiamo tanti giovani interessanti che possono fare la differenza. La presenza di giocatori più esperti come me, Cyril, Giampiero e Maurizio può aiutare questi ragazzi".

Il calcio è molto presente nella tua famiglia con tuo papà e tuo fratello: "Mio padre ha giocato fino a 18 anni in Albania, a Tirana. Poi ha dovuto smettere per studiare. Mio fratello ha giocato in serie B greca. Io ho fatto il mio percorso. Il 10 a Rivaldo? Un segno di rispetto per un campione, era doveroso"

Ti senti un guerriero? "Non so, ma quando entro in campo voglio sempre vincere, soprattutto i duelli. Ho grinta che mi arriva da una famiglia di emigranti e il fatto di poter giocare a calcio e avere la possibilità di vivere bene è una grande fortuna: questa passione mi dà la bella vita che sognavo da piccolo, per questo mi impegno tanto".

Come città, Udine che effetto ti fa? "E' perfetta per un giocatore. E' tranquilla. Ho sempre incontrato persone molto gentili, le distanze sono minime, ristoranti belli, la città tranquilla e quest'anno non ha fatto un grande inverno, quindi ottimo. Una cosa molto importante per la società e i tifosi è lo stadio, che consente un grande step per il futuro.Dobbiamo essere orgogliosi di questo. Spero che il prossimo anno lo stadio sarà pieno: tutta Udine deve sostenere la squadra".

Come mai il numero 33? "Ce l'aveva un mio vecchio compagno all'AEK, era una persona seria e simpatica. Quando sono arrivato a Brescia l'ho scelto e poi l'ho mantenuto".

Ranieri, Pioli e Iachini: quali allenatori ti hanno segnato di più? "Iachini è stato il mio primo allenatore in Italia e mi ha dato subito fiducia. Non è facile per uno straniero fare subito 30 partite da mezzala in una squadra che deve salvarsi. Pioli mi ha aiutato nell'essere più continuo e più maturo, mi spronava a segnare di più. Trovo Pioli molto simile a Stramaccioni. Hanno le stesse idee, la stessa cattiveria, la stessa pignoleria".

Karnezis, compagno in Nazionale e all'Udinese: "Siamo molto amici, ci conoscevamo da 6 anni quando lui giocava nel Panathinaikos. Quando ho saputo che venivo qui l'ho chiamato subito e gli ho detto di rimanere anche se erano in 6 portieri. Gli ho detto 'sei il più forte e lo dimostrerai'. "

Domenica a Bergamo? "Una gara di grande battaglia. Loro in casa sono molto tosti, lo stadio ha le tribune vicino al campo, i tifosi sono molto caldi. I giocatori fanno di tutto per vincere, dovremo essere umili ma vogliosi di vincere. Se siamo passivi non portiamo a casa niente. Dobbiamo essere cattivi e organizzati, sarà la partita più difficile dell'anno. Non bisogna mai stare tranquilli: quando abbassiamo l'intensità del gioco facciamo figuracce. A Bergamo sarà dura, non bisogna sottovalutarli".

Come sei fuori dal campo? "Mi piace fare tatuaggi, perchè il mio miglior amico è un tatuatore. Nel periodo agonistico sono molto tranquillo, sto a casa, esco un paio di volte alla settimana a mangiare fuori con Orestis e il nostro maestro di italiano. In estate vado sempre in vacanza in Grecia, perchè è uno dei più bei posti al mondo".


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