.

Italia-Svezia, Ventura: "Accetto i consigli, ma decido io. Andremo ai Mondiali altrimenti servirà una riflessione"

di Stefano Pontoni

Il Mondiale in una partita. Tutto in una notte per l'italia, che dopo la sconfitta 1-0 in Svezia nella gara di andata, lunedì a San Siro si gioca l'accesso a Russia 2018. In vista del dentro o fuori decisivo Gianpiero Ventura è intervenuto in conferenza stampa insieme al capitano Gigi Buffon: "Qualcosa cambierò rispetto a Solna - ha detto il CT - perchè sono passate solo 48 ore, speriamo che cambi in meglio visto il risultato, ma questo lo vedremo alla fine della partita. Però c’è una cosa che sinceramente non capisco: ci si sorprende del fatto che adesso siamo qui a giocarci questo spareggio, ma questo scenario era chiaro sin dall’inizio. Da quando siamo capitati nel girone con la Spagna sapevamo che era la possibilità più verosimile. Adesso siamo qui, se perderemo si faranno determinate considerazioni, se vinceremo se ne faranno altre. Servirà la tattica? In una partita così serve tutto: servirà che funzioni la tattica, servirà metterci il cuore, servirà avere la giusta determinazione. Tutti questi fattori garantiscono il successo".

Queste sono le ore che di solito precedono una partita che ha una posta in palio importante. C'è grande voglia e non si vede l'ora di andare a ribaltare una situazione che riteniamo ingiusta andiamo a prenderci questo risultato. Siamo tornati con una sconfitta senza subire un tiro in porta, il rammarico è questo insieme al fatto di non aver concretizzato le nostre occasioni. Le botte? Hanno basato la partita così, si poteva fare più attenzione, ma l'Italia non può fare bagarre, l'Italia si può qualificare solo giocando a calcio. Formazione? Cerchiamo di mettere in campo i giocatori che stanno meglio senza entrare in merito ai singoli calciatori. Abbiamo due partite in 48 ore ma mai come in questa partita non conta chi gioca, ma conta come si gioca. Bisogna fare una partita giocata con le capacità e le conoscenze che hanno i calciatori, che oggi sono ancora più consapevoli di poter ribaltare il risultato, tutto il resto sono chiacchiere. Dal primo giorno sono orgoglioso di allenare la nazionale, la maglia azzurra era un sogno. Le cose che dicono non intaccano l'orgoglio che uno ha e la voglia feroce di dare questo contributo. E di sicuro non vanno ad intaccare la gioia che avremo domani quando avremo passato il turno. Dopo la Spagna si è scatenato l'inferno e questo non ci ha agevolato, poi il nostro obiettivo era arrivare tra le migliori seconde e lo abbiamo fatto, ora dobbiamo andare ai mondiali".


Altre notizie