Italia, Spalletti: "Gravina mi ha comunicato l'esonero, volevo continuare con questo gruppo"
Il ct dell'Italia Luciano Spalletti ha presentato la sfida degli azzurri contro la Moldavia. Sarà anche l'ultima gara del tecnico sulla panchina della nazionale. In conferenza stampa infatti è stato annunciato il suo esonero. Queste le sue parole.
Cosa avete deciso con Gravina sul suo futuro?
"Ieri sera sono stato un bel po' col presidente e mi ha comunicato che sarò sollevato dall'incarico di CT della Nazionale. Mi è dispiaciuto, poi visto il rapporto che abbiamo io non avevo nessuna intenzione di mollare. Io soprattutto quando le cose non vanno bene preferisco restare al mio posto, continuare a fare il mio lavoro. Però poi esonero è e devo prenderne atto. Con Gravina ho un buonissimo rapporto e ne devo prendere atto. Qualche risultato negativo è venuto fuori ed è giusto cercare il meglio tutti insieme. Farò la risoluzione del contratto, domani sera sarò in panchina e riscuoterò fino a domani sera. Da dopodomani non riscuoterò più. Visto che i risultati sono questi devo assumermi le responsabilità che ho, ho ricevuto dalla Federazione tutto il sostegno possibile. Anche se io avrei continuato devo accettarlo. Vincere e convincere domani sera sarà sicuramente importante per aprire il ciclo e favorire chi verrà dopo di me. Io amo questa maglia, i calciatori che ho allenato, e domani sera chiederò loro di dimostrare tutto ciò che hanno. Non sono riuscito a farli essere il meglio di quelli che sono, ho visto tanti calciatori sottotono per quelle che sono le loro possibilità".
Cosa ti ha fatto più male?
"Non aver raggiunto il livello di gioco che volevo raggiungere. Sono dispiaciuto di me stesso, accettando lo sapevo che ci sarebbero stati momenti un po' difficili da attraversare, da entrare nelle situazioni. Invece poi non ci sono riuscito, anche la partita di venerdì... Siete stati anche gentili nel commentarla, forse meritavo anche di peggio. Ho visto comprensione nei miei confronti, disponibilità e comprensione. Sono deluso di ciò che sono i risultati che ho fatto. Ho creato dei problemi al movimento coi miei risultati, io ero convinto di poter fare diversamente ma non ci sono riuscito. Sono deluso di me stesso".
Tornasse indietro cosa cambierebbe?
"Io ero convinto di poter arrivare al Mondiale... E ne resto convinto, questa Nazionale può arrivarci. Non mi crolla il mondo addosso quando si perdono certe partite, ci sono dei paletti. Però i giocatori sono sottolivello e di molto perché questi sono giocatori forti. Rimuginare sul passato è altro tempo perso, si guarda avanti sempre. Sul passato non ci si può mettere mano".
Pensi di non aver trovato feeling con determinati calciatori? Come si affronta la gara di domani?
"Dimmi nome e cognome e con chi non ho trovato feeling... Io penso di averlo trovato con tutti. Credo ci sia da lavorare su questa appartenenza e sulla gioia, su quanto sia meraviglioso essere in Nazionale. All'inizio due-tre discorsi sul nostro modo di pensare li ho fatti, forse per quello che è il mio carattere ho lisciato un po' troppo. Sono andato sempre verso gli abbracci, il fatto di comprendere tante cose. Sono stato meno ossessivo dopo l'Europeo, più amico. Io non voglio chiudere con la figura che s'è fatta l'altra sera. Dai ragazzi mi aspetto una grande prova, secondo me sono gli uomini giusti per portare in fondo questa questione. Questa regola che deve esserci per andare al Mondiale, anche se delle complicazioni ci sono perché ormai ci è successo troppe volte di crederci superiori agli altri e poi non riuscire ad andare al Mondiale. Devono dimostrare di continuare a essere gli uomini giusti, se questi calciatori verranno chiamati anche dal prossimo CT allora vuol dire che ho scelto i giocatori giusto. Poi magari ho sbagliato ad allenare".
A cosa ti riferivi l'altra sera quando hai detto che avresti dovuto parlare con Gravina delle scelte?
"Che volevo continuare ad andare avanti con questo gruppo. Poi siamo arrivati col fiato lungo, col logorio. Non ci siamo arrivati benissimo per quello che è successo. Anche i ragazzi che ho chiamato dopo gli infortuni sono ragazzi che si sono mostrati nella condizione di poter essere in questo gruppo".
Orsolini domani può fare l'ala destra? Chi sceglierai domani?
"Orsolini può fare l'ala destra. Non stravolgerò troppo il discorso, l'ho già detto ai ragazzi. Poi ci sono uomini e determinate caratteristiche in base anche alla partita. Lucca e Retegui possono giocare anche insieme, se riesci a tenerli nell'area di rigore possono giocare anche insieme. Ma bisogna sempre partire dal presupposto che le partite vanno giocate, non con la pettinatura, con la non conoscenza degli avversari, con tutte le segate... Anche la Moldova ha 3-4 giocatori di livello internazionale, noi dobbiamo essere bravi a fare noi stessi. L'altra sera non siamo riusciti a fare una giocata, un recupero per sbrogliare una situazione. Se individualmente si fa tutti al di sotto delle nostre possibilità tutto diventa più difficile. Giocare contro la Moldova è possibile, ma dobbiamo incanalarla noi col nostro atteggiamento. Dobbiamo assolutamente assolvere il nostro compito, anche se sarà la mia ultima gara".
Come giudica l'atteggiamento dei club in questi quasi due anni?
"Ho sempre avuto il massimo della disponibilità e della comprensione. Non ricordo di aver avuto problemi particolari. Da un punto di vista mio essendo sempre stato uno del club ho pensato di non fargli troppo male. Questa precauzione, il fatto di mandare via tutti al minimo dubbio, era proprio per incentivare questa collaborazione. Per non mettersi nella condizione di disturbare le convocazioni e la rosa di una squadra. Se uno ha un problemino viene, si guarda... Poi se ce lo dice il medico ci si fida del medico anche senza guardarlo. Poi se qualcuno lo usa come escamotage, dal punto di vista mio sarebbe meglio non venisse più. Poi per il resto ci si fida e si creano rapporti sulla fiducia che sono fondamentali".
Ti sei sentito tradito?
"Perché? Giancarlo, Emiliano, Roberto... " Sono i nomi di alcuni dirigenti della Nazionale. Poi Spalletti si ferma e lascia la sala stampa, visibilmente commosso.