Italia-Israele a Udine, il retroscena: la prima idea della Figc era Bari
La partita tra Italia e Israele, potenzialmente decisiva per la qualificazione ai Mondiali della Nazionale di Gennaro Gattuso, si giocherà a Udine e non a Bari, come inizialmente previsto. La Figc aveva valutato lo stadio progettato da Renzo Piano come sede ideale per ospitare il match, ma è stata costretta a cambiare rotta per motivi politici.
A determinare il cambio di sede è stata una recente presa di posizione del Comune di Bari, proprietario dell’impianto. Solo tre settimane fa, infatti, il Consiglio comunale – a maggioranza di centrosinistra e guidato dal sindaco Vito Leccese – ha approvato una mozione che dichiara "non gradita, anche per le prossime edizioni della Fiera del Levante e nei Saloni specializzati, la partecipazione in qualsiasi forma dello Stato di Israele o di suoi rappresentanti".
Una decisione politica che ha reso impraticabile l’organizzazione della gara nel capoluogo pugliese. Di conseguenza, la Figc ha deciso di spostare la partita a Udine, dove la gestione dello stadio Friuli è affidata all’Udinese Calcio, che ne detiene la concessione fino al 2112. Una soluzione che garantisce maggiore autonomia organizzativa e assenza di interferenze istituzionali. A riportarlo è il Messaggero Veneto.