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Italia, Acerbi: "Vogliamo continuare la striscia consecutiva di vittorie, qualificandoci prima possibile all'Europeo"

di Redazione TuttoUdinese

Il centrale della Lazio, Francesco Acerbi, ha parlato in conferenza stampa a Coverciano. Dal Centro Tecnico Federale fiorentino, prende la parola nei giorni che precedono la gara contro la Grecia e, a seguire, la sfida al Liechtenstein: "Siamo contenti di giocare a Roma, speriamo di fare una bellissima partita e di vincere, facendo divertire la gente. Vogliamo continuare la striscia consecutiva di vittorie, qualificandoci prima possibile all'Europeo. Per noi, per la città, per l'Italia: vogliamo chiudere il cerchio. Giocare nel nostro stadio sarà emozionante, è una cosa molto bella: speriamo anche di fare una grandissima partita e di vincere".

Pensa di giocare?

"Mi preparo sempre, mi tengo pronto, decide il mister. Mancano giorni, mi tengo pronto come sempre. Dopo la malattia ho sempre fatto ottime stagioni, buone stagioni: sto passando un buon momento, non mi siedo mai e cerco sempre di migliorarmi ma coi piedi per terra, con umiltà. E' un'ottima stagione ma non c'è un punto, solo un continuo di migliorarmi".

Quanto spera che sia la volta buona con la Nazionale?

"Con Conte ho fatto tutto fino all'inizio dell'Europeo, poi lui ha scelto altri e non sono andato. Voglio l'Europeo, poco ma sicuro: voglio andarci non solo da comparssa. Voglio dimostrare sul campo, con la Lazio e qui con mister Mancini, la mia voglia d'andare".

Le piace come gioca Mancini?

"Sì, il voler spingere, il tener palla, il voler attaccare. Rappresentare poi gli italiani è un orgoglio, essere qui è bello: cerchi sempre di mettere qualcosa in più per poter giocare e far bene con questa Nazionale, che è il punto massimo per un giocatore".

Cassano ha detto che la Nazionale vince perché trova avversari deboli, anche da Ventura non sono mancate frecciate.

"Vincere non è mai facile, non ti alleni insieme. Non è mai, mai facile: sulla carta, ovvio, potremmo essere superiori ma bisogna dimostrarlo sul campo. Una volta vinci col caso, due, ma così vuol dire che hai gruppo e giocatori validi".

Come sono da avversari, tra campo e allenamento, Belotti e Immobile?

"Sono due grandi attaccanti, per certi versi anche simili. Ciro è più di movimento, ha la grande capacità di smarcarsi in difesa, si allarga per poi puntare, ha un grande strappo in velocità e davanti al portiere è letale. Ha una facilità di smarcarsi che pochi hanno, i gol fatti lo dimostrano. E' un lottatore. Belotti ha grande gamba, fisico, non molla mai, cerca sempre di crearsi la possibilità di far gol. Sono due di movimento, non sono statici: per un difensore è più facile marcare uno anche fortissimo ma statico che due ragazzi capaci di attaccare la profondità e di smarcarsi bene come loro".

Qual è il miglior pregio apportato da Mancini?

"Siamo un gruppo giovane ma forte, serio. Il mister ha portato idee e serenità che valorizzano le qualità dei giocatori in campo. Giochiamo in attacco, ci divertiamo, andiamo a prenderla alta. Mancini ci valorizza e noi ci divertiamo".


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