Infantino: "Solidale con Koulibaly; ora leggi severe con l'aiuto delle autorità"
Fonte: tuttomercatoweb.com
Giovanni Infantino, presidente della FIFA, ha rilasciato delle dichiarazioni riportate da Sky Sport: "Come si combattono gli episodi razzisti come quello di Koulibaly? Continuando a lavorare. La mia prima reazioneda presidente FIFA è stata tristezza, sdegno, e solidarietà al giocatore. Io stesso avevo proposto una donna senegalese come segretario generale della FIFA. Con degli atti concreti bisogna far passare un messaggio chiaro. E bisogna farlo in modo continuo. Questi atti vanno condannati con la massima severità, ma devono essere anche uno stimolo per i dirigenti del calcio ad abbassare un po' i toni, perché questa aggressività che c'è in giro è dovuta anche a toni non proprio consoni. Il calcio è un mondo aperto dove razzismo e violenza non devono avere spazio. La scomparsa di una persona prima di Inter-Napoli? Inconcepibile che nel 2018 si possa ancora morire. Vanno cambiate le leggi, bisogna cercare le persone violente e farle uscire dal calcio. Non sono migliaia come si vuol far credere, neanche centinaia, ma decine e bisogna isolarle. Ci vuole la collaborazione delle autorità e delle società che in questo senso possono aiutare. Mondiale per club? Ad oggi non coinvolge il grande pubblico, così come può fare il Mondiale per Nazionali. Non richiama l'attenzione. Creeremo un bell'evento con 24 squadre da tutto il mondo che possano competere in due settimane per il titolo, decideremo ogni quanto farlo, speriamo di trovare una soluzione e tutti gli appoggi necessari, alcuni sono favorevoli altri contrari al momento. Il mondiale 2022? In Qatar al momento è a 32 squadre, stiamo valutando se ampliarlo a 48 squadre, ma solo in Qatar è difficile, magari coinvolgendo qualche paese in più che ha le infrastrutture necessarie. VAR? E' un'evoluzione, qualcosa che fa bene al calcio, che dà più giustizia al calcio. Non esistono più i gol in fuorigioco, così come gli errori gravi, sono diventati molto molto pochi. Le discussioni ci saranno sempre finché le regole permetteranno l'interpretazione degli arbitri, ma guardiamo dove eravamo due anni fa e dove siamo oggi. Cerchiamo sempre di guardare il bicchiere mezzo pieno".