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Il torero non deve farsi sconfiggere dal Toro

di Stefano Pontoni

La "corrida de toros". Il tempo e la storia hanno tramandato questa forma di sfida tra la forza della natura, il toro, e l'uomo. Ne si apprezza la storia, la tradizione, la simbologia, che percepiscono la sfida tra matador ed toro come un confronto mitico che trascende la realtà, affermando che se loro fossero tori preferirebbero morire durante una corrida invece che in un macello... In Spagna ci sono circa 400 Plaza de Tores ed ogni Plaza de Tores ha una piccola cappella dove ogni torero riceve la benedizione di un prete prima di entrare nell'arena. Oggi lo stadio Friuli si trasformerà in una Plaza, dove il toro, il Torino granata, è il più difficile da affrontare di tutti. Un Toro in grande salute e nel pieno delle sue forze, che viene da una serie di vittorie decisive e che di certo non accetterà di farsi "matare" senza prima combattare. Anzi oggi, quello sfavorito sembra essere il torero, cioè l'Udinese. Un matador che non riesce più a ritrovare sè stesso, che ha perso la propria identità e la consapevolezza nelle sue qualità. Nell'ultima sfida di Cesena si è arreso ancor prima di scendere nell'arena, si è dato sconfitto già in partenza. Il popolo ha provato a richiamarlo a gran voce, a strigliarlo così da provocare una sua reazione d'orgoglio che oggi pare d'essere d'obbligo. Davanti la proprio pubblico infatti il torero non potrà farsi battere dal toro.


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