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Il ruolo dei social media nel marketing sportivo moderno

di Redazione TuttoUdinese

I fan si svegliano la mattina e sono felici di vedere il loro atleta preferito che ha appena condiviso un video del suo allenamento su Instagram. Quel video non è un semplice contenuto - è marketing puro e, per il 91% delle aziende sportive, è il pane quotidiano, secondo Hootsuite. Anche per questo, i migliori provider di servizi per social media sono diventati attori cruciali sul palcoscenico del marketing. Sul loro sito web piovono richieste di acquisti e consulenze come mai prima d’ora.

Cristiano Ronaldo fa uno scatto su Instagram e manda 500 milioni di persone in delirio. È come riempire 6.250 stadi come il Maracanã in una volta sola. Insomma, è un mondo nuovo. Un mondo dove un selfie può valere più di mille spot pubblicitari.

Evoluzione del marketing sportivo

Negli anni '70, le aziende iniziavano timidamente a sponsorizzare eventi e atleti, ma era tutto molto... bidimensionale con quelle pubblicità statiche sui bordi dei campi da calcio - non proprio il massimo dell'interattività!

Gli anni '80 e '90 arrivarono come un tornado e la TV sportiva esplose con milioni di occhi incollati allo schermo, I marchi non si fecero certo sfuggire l’occasione. Secondo PwC le sponsorizzazioni sportive videro un aumento del 700% in vent'anni.

I social media, infine, hanno fatto irruzione sulla scena inaugurando una nuova era.

Secondo Statista 3,6 miliardi di persone connesse, pronte a divorare contenuti sportivi. È come avere metà del pianeta seduto in tribuna 24 ore su 24. In tutto questo, gli sport stanno vivendo un momento di visibilità che non ha precedenti e gli stadi sono quasi dei luoghi di culto.

Principali piattaforme social nel marketing sportivo

Dove si muove e prospera il marketing sportivo?

- Instagram mostra immagini patinate di atleti che sfoggiano il loro stile di vita e scene dietro le quinte che fanno sentire i fans come parte della squadra.

- Su Facebook troviamo gruppi di tifosi, eventi live, interazioni dirette. Un colosso intramontabile.

- Twitter offre notizie in tempo reale, polemiche infuocate, botta e risposta tra atleti. È come essere sul campo.

- YouTube pullula di highlights, documentari, vlog di atleti. È come avere un canale sportivo personale, 24/7.

- E TikTok? Chi l'avrebbe mai detto che 15 secondi di balletto potessero far impazzire i fan? Eppure, la NFL ha guadagnato 5,5 milioni di follower in soli 18 mesi.

Ma attenzione: ogni piattaforma ha un ruolo e un target differenti. Ciò che funziona su Instagram potrebbe fare flop su Twitter. E viceversa. La vera sfida consiste nel creare una strategia che unisca tutte le piattaforme.

Strategie di marketing sportivo sui social media

Come farsi notare, dunque, tra milioni di tifosi?

- Contenuti coinvolgenti. Come quando il Bayern Monaco ha usato TikTok per far rivivere momenti storici con un tocco moderno.

- Interazione diretta. Quando Cristiano Ronaldo risponde personalmente a un fan l’ engagement va alle stelle.

- Collaborazioni con influencer e non solo con le star del web, a volte, un micro-influencer appassionato può fare miracoli. Quando Under Armour ha collaborato con dei ballerini per promuovere le sue scarpe da corsa è stato un successo inaspettato.

- Pubblicità mirata. Con l'intelligenza artificiale, si può praticamente leggere nella mente dei fan.

La chiave? Autenticità. In un mondo di filtri e photoshop, i fan vogliono il vero. Sudore, lacrime, vittorie, sconfitte. Tutto in tempo reale.

Vantaggi dei social media nel marketing sportivo

- Portata e visibilità. Un post virale può raggiungere più persone di un Super Bowl ad.

- Engagement in tempo reale. Tifosi che commentano in diretta, atleti che rispondono... con questo è impossibile sbagliare.

- Analisi dei dati per sapere esattamente chi sono i fan, cosa gli piace e quando e da dove si collegano.

Insomma, i social media nel marketing sportivo sono una nuova dimensione. Affascinante, potente, e talvolta, un po' spaventosa.

Casi di successo

Come si fa davvero il marketing sportivo sui social? Ecco alcuni casi di marchi importanti che hanno fatto la storia del settore:

Nike e la campagna "Dream Crazier" con Serena Williams? 6 milioni di visualizzazioni in 24 ore su Twitter. Un inno all'empowerment femminile che ha fatto parlare tutto il mondo.

E che dire di Red Bull Stratos? Felix Baumgartner che salta dallo spazio... live su YouTube! 8 milioni di spettatori in diretta. Marketing o follia pura? Forse entrambi!

NBA e TikTok? Una storia d'amore moderna. 14,5 milioni di follower e contenuti virali a non finire. Chi l'avrebbe mai detto che i giocatori di basket fossero così bravi a ballare?

Adidas e la campagna "Here to Create" su Instagram? User-generated content a go-go. I fan sono diventati i veri protagonisti, creando un engagement stellare.

Il futuro del marketing sportivo sui social media

Il futuro del marketing sportivo sui social potrebbe evolversi in modo sorprendente.

Con la realtà aumentata possiamo immaginare di "provare" le scarpe di LeBron James prima di acquistarle... senza muoverci dal divano! Secondo Statista, il mercato AR raggiungerà i 198 miliardi di dollari entro il 2025.

Grazie ai contenuti generati dagli utenti i fan non saranno più spettatori, ma co-creatori! Il 79% delle persone ammette che l'UGC influenza le loro decisioni d'acquisto (Stackla, 2021).

I chatbot dell’intelligenza artificiale si stanno preparando per consigliare a ognuno il merchandise perfetto basandosi sui suoi tweet, sembra fantascienza ma non lo è.

Live shopping su social come guardare la partita e comprare la maglia del proprio idolo in tempo reale. Secondo Coresight Research il mercato del live streaming e-commerce dovrebbe raggiungere i 35 miliardi di dollari, solo negli USA, entro il 2024.

Nel Metaverso, infine, si potranno vivere partite virtuali, incontrare avatar di atleti e così via, per il marketing è una vera corsa all’oro.


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