Il riscatto di Troy dal carcere al gol
Fonte: Stefano Boldrini per La Gazzetta dello Sport
Galeotto fu il gol e questa volta è proprio vero. L’uomo che in Championship, la seconda divisione inglese, ha rilanciato il Watford di Gianfranco Zola, firmando su rigore il 3-2 sul campo dell’Huddersfield all’87’ di una partita per cuori forti (4 gol in 20 minuti), si chiama Troy Deeney, ha 23 anni, di professione fa il centravanti ed è uscito dalla galera tre settimane fa per buona condotta ed è in regime di semilibertà.
Ha il braccialetto elettronico e deve trascorrere dodici ore al giorno a casa: se sgarra di un minuto, torna dietro le sbarre. Questa situazione lo costringe a dormire sempre nel suo letto e a saltare i ritiri: si presenta al campo il giorno della gara, gioca e torna nel suo appartamento. Le trasferte, se superano certe distanze, diventano un problema.
La scazzottata Troy è nato a Solihull, periferia Sud-Est di Birmingham. Non ha avuto la vita facile: i genitori sparirono quando era ancora bambino. Il 25 giugno scorso è stato condannato a 10 mesi di carcere per rissa aggravata: aveva picchiato uno studente, massacrato di calci un altro e preso a pugni un agente. La rissa è avvenuta il 29 febbraio, a Birmingham. È scoppiata prima in un pub e si è trascinata fino a una fermata dell’autobus, dove 4 studenti hanno cercato di usare le maniere forti con Ellis Deeney, 22 anni, fratello del centravanti del Watford, anche lui calciatore: è l’esterno sinistro del Worcester City (7ª serie). Troy intervenne per difendere Ellis. In pochi secondi malmenò tre persone. Ha un fisico bestiale, Troy. Quando picchia, è una macchina da pugni e calci. È cresciuto per strada e ne conosce le sue leggi. Una delle più elementari è una regola di sopravvivenza: picchia per primo e colpisci senza pietà.
Ex muratore A 15 anni, quando l’Aston Villa lo scaricò dal settore giovanile, cominciò a lavorare come muratore. Il Walsall, club
di 4ª serie poi promosso in League One, gli offrì una seconda possibilità e lui non perse l’occasione. Nell’agosto 2010, arrivò il trasferimento al Watford, per 300 mila euro. Dopo una prima stagione in ombra, l’esplosione lo scorso anno: 11 gol e capocannoniere del Watford. Troy è stato in galera quasi 3 mesi. La buona condotta e una dichiarazione di pentimento gli hanno permesso di uscire dal carcere, dove aveva trovato la possibilità di tenersi in forma. Il Watford lo ha accolto a braccia aperte. Troy ha cominciato ad allenarsi e sabato scorso ha giocato la sua seconda partita dopo la prigione.
Ha colpito la traversa con una zuccata e, all’87’, è arrivato il gol liberazione. Per lui, un gol semilibero: è tornato di corsa a casa, per rispettare le 12 ore di «domiciliari». "È un leader, uno che sa farsi rispettare", dice Gianluca Nani, d.t. del Watford. Su questo, non abbiamo dubbi.