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I diritti tv sono diventati un caso: non c'è accordo sui pagamenti, si rischiano le vie legali

di Stefano Pontoni

I diritti televisivi sono ormai un caso. In queste ore ai club della massima serie, infatti, non arriverà il pagamento dell'ultima rata bimestrale dei diritti tv 2019-20. Sky, Dazn e Img devono versare il corrispettivo di maggio-giugno per una somma complessiva di circa 230 milioni di euro. Nei giorni scorsi le società all'unanimità avevano respinto la richiesta di dilazione da parte degli acquirenti dei diritti domestici e internazionali del campionato italiano, motivata dallo stop al torneo interrotto dal 9 marzo scorso a causa dell'emergenza coronavirus. 

La divisione - In queste ore i club emetteranno la fattura, a costo di pagare comunque l'iva. C'è una divisione netta al quarto piano di via Rosellini. Ci sono società (Juventus, Roma e Inter) con una linea più morbida pronte ad aprire al dialogo. Magari sedendosi intorno a un tavolo e cercare un accordo per uno sconto per il prossimo anno (c'è chi propone di allungare il contratto di una stagione, ma per questo bisogna modificare la legge Melandri) e altre che hanno un atteggiamento più ostile, più rigido, che sono intenzionate a far rispettare i contratti a Sky (aperta al dialogo), Dazn e Img. Tra queste in prima linea ci sono Lazio e Napoli. Vogliono preparare un decreto ingiuntivo (prima, però, potrebbero inviare una lettera di diffida). Nei prossimi giorni sarà convocata un'assemblea nella quale i club discuteranno come agire: se prevarrà la linea oltranzista si arriverà alle vie legali.


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