Gazzetta dello Sport, gran gol e poi l’autogol. Il Chievo fa tutto da solo
Il primo pareggio stagionale dell’Udinese, reduce da cinque successi di fila, consente al Chievo di riprendere a camminare dopo la caduta di Benevento, l’acme di un periodono che aveva prodotto un solo punto nelle ultime cinque. Per come è maturato, questo punto sta però stretto a Maran. Che nel primo tempo ha mandato all’assalto i suoi ricavandone una prestazione collettiva di buon livello che ha annichilito gli ospiti. Il gol dell’11 è infatti un regalo di Tomovic. Per il resto solo Chievo. Che va in vantaggio grazie a un pezzo di bravura di Radovanovic (micidiale sinistro da fuori area dritto nelsette) dopo appena 9’ e raddoppia al 15’ con una girata di testa di Cacciatore su punizione tesa di Birsa.
LA VAR Il 20, giudicato regolare sia da Chiffi che dal suo collaboratore di linea Crispo, viene incassato dai friulani senza la minima protesta: nessuno dei presenti al Bentegodi crede che la rete possa essere annullata. E invece, dopo circa un minuto e mezzo di attesa a centrocampo, Chiffi si porta nell’area di Bizzarri con la mano alta. Niente 20, Paolo Silvio Mazzoleni, giudice Var, ha visto un’irregolarità nel mucchio in area. Fuorigioco? Vedendo la moviola con annessa la ormai indispensabile riga bianca, si potrebbe cogliere un pezzo di ginocchio di Cacciatore davanti a tutti. Ma la certezza assoluta non la ricavi anche perché la telecamera potrebbe non essere perfettamente allineata al gruppo di giocatori presenti in area. Insomma, il calcio vivisezionato chirurgicamente tra caviglie, stinchi, polsi, ginocchi. Mah. Sul fuorigioco non deve esserci la condizione del «chiaro errore»; che invece necessita per altre situazioni da Var: distinzione giusta? Mah.
BEFANA Ci siamo dilungati perché, evidentemente, se il Chievo si fosse portato sul 20 avrebbe avuto molte chance per incassare i tre punti. L’Udinese vista ieri non era la macchina tritatutto delle precedenti giornate di gloria. Il punto portato a casa glielo ha regalato un intervento più maldestro che sfortunato di Tomovic su innocuo cross di Pezzella da sinistra. Non c’erano né Lasagna né altri bianconeri alle spalle di Tomovic mentre il difensore deviava nella sua porta. Tomovic si è poi riscattato all’82’ tuffandosi a pesce sul prato per arrivare in tempo a deviare il sinistro da breve distanza di Lasagna, unico guizzo friulano di una ripresa comunque più equilibrata. Un livellamento in basso, però, visto che il Chievo, provato dal precedente sforzo, non ha più saputo insidiare Bizzarri nonostante Maran abbia cambiato il tandem d’attacco (Inglese era in tribuna ufficialmente infortunato). Il punto tampona la crisi clivense e permette ai friulani di continuareasognare l’aggancio del treno per l’Europa. Tutto sommato, una buona Befana.