Galeone: "Raramente ho visto una bella Udinese. E' mancata la vecchia guardia, su Guidolin..."
In un'intervista rilasciata a Il Gazzettino, l'ex allenatore dell'Udinese Giovanni Galeone ha espresso il suo pensiero circa la situazione tra Guidolin e i Pozzo: "Credo che lui e la società si siano già detti tutto". Nei giorni scorsi si è parlato anche del paragone di Guidolin con i Pooh e, proprio da qui, parte Galeone: "Quest’anno non è la prima stranezza. Oggi i Pooh inossidabili come lui, ieri l’annuncio in diretta che era pronto a togliere il disturbo, la scorsa estate l’arrivo in ritardo al ritiro. Sul gioco espressi delle critiche anche lo scorso anno, poi centrò l’Europa league. Quindi andiamoci piano con le critiche, magari le vince tutte da qui fino alla fine. Potrei dare una mano venendo allo stadio: se ci sono io, l’Udinese minimo pareggia. Infatti sabato scorso contro il Milan c’ero, invitato da Galliani che mi invita spesso, molto più dell’Udinese, che, dopo l’esonero del 2007, mi ha invitato solo alla festa per i 150 gol di Totò. Dopo sette anni da giocatore con la maglia bianconera sulla pelle, tre nel settore giovanile, una promozione dalla B e una salvezza in A, alle partite non mi invitano e io non ci vado quasi mai. Come non vado mai in sede, perché mi sento un intruso. Il rapporto con Pozzo è ottimo, forse do fastidio a qualcun altro". Galeone ritorna poi sul gioco di Guidolin criticandolo: "Raramente l’ho vista giocare bene, nonostante la squadra sia quella dell’anno scorso, con un Benatia in meno dietro ma con tanti giovani di grande qualità: Muriel, anche se sta giocando male, Nico Lopez, senza dimenticarsi di Pereyra che per me è un giocatore di livello internazionale, e di Zielinski, che è la mia scommessa mancata. Non ho la più pallida idea del perché non giochi". Sul modulo: "È da Roma-Real Madrid del 2001 che considero il 4-2-3-1 il modulo ideale, specie se vuoi vincere in Europa: lo sta imparando a sue spese anche la Juve. Quanto all’Udinese, dipende molto da Totò, fondamentale per questa squadra. Guidolin, da parte sua, è sempre stato un tecnico attento all’equilibrio: difficile che passi a un modulo così offensivo". Il problema però non è solo Guidolin: "Secondo me è venuta un po’ meno la vecchia guardia: Danilo e Domizzi sono stati discontinui, Pinzi pure, anche per gli infortuni, Totò sta ingranando solo adesso, dopo tanti dubbi espressi sul suo futuro, Non le condizioni ideali perché i giovani si esprimessero al meglio".