FIFA, Infantino: "VAR? Adesso gli arbitri prendono il 95% delle decisioni giuste, poi ne cannano una e gli vogliamo sparare... cerchiamo di sostenerli"
Fonte: tuttomercatoweb.com
Il presidente della FIFA Gianni Infantino, presente a Roma per l'Executive Football Summits 18-19, ha preso la parola, poche ore fa, dal palco dell'"Hotel Parco dei Principi".
Il VAR funziona, ma non funzionano gli arbitri. Ci dobbiamo aspettare una rivoluzione anche nella classe arbitrale?
"E chi mettiamo Gesù Cristo? Sono esseri umani gli arbitri. Arbitrare oggi con la velocità che c'è è difficilissimo. Al mondiale alcuni errori ci sono stati e continueranno ad esserci. La perfezione non ci sarà mai. L'arbitro prende il 95% delle decisioni giuste, poi ne canna una e gli vogliamo sparare. Con il VAR dobbiamo riconoscere che c'è stato un miglioramento. Oggettivamente grazie al VAR siamo qualcosa di meglio rispetto a quello che eravamo prima. Cercheremo di essere il più vicini possibile alla perfezione. Abbiamo visto anche che il VAR ha reso più fluido il gioco e con il tempo miglioreranno arbitri e funzionamento. Cerchiamo di sostenere gli arbitri anche quando sbagliano contro la propria squadra del cuore. Anche noi dirigenti dobbiamo abbassare i toni".
Entro la fine dell'anno inizieranno le qualificazioni al mondiale 2022. L'impressione è che Lei tenga a una competizione a 48 squadre: è giusto insistere in questo senso?
"Penso che valga la pena analizzare la questione. E' chiaro che non è facile. La decisione dei mondiali a 48 l'abbiamo già presa a partire dal 2026. Ora studiamo la fattibilità di poter anticipare già l'ampliamento al Qatar. Sarà oggettivamente molto difficile organizzare un mondiale a 48 squadre solo in Qatar, essendo un paese piccolo, ma potremmo chiederci se giocare alcune gare in paesi limitrofi. La situazione geopolitica è complessa. Come FIFA sono nella bella posizione di poter fare calcio e non politica e dunque con forse un po' di ingenuità posso parlarne apertamente con tutti. Il Qatar è aperto per discutere. Come tempistiche, comunque, dovremo decidere entro giugno di quest'anno".
Lei ha ancora una visione romantica del calcio o ha paura che il business possa intaccare questo gioco?
"Ho una visione romantica di questo gioco, ma non sono cieco per non vedere un business crescente. Ben vengano gli investitori nel calcio. Noi tutti innamorati del calcio siamo prima felici di quanto succede in campo e di calciare un pallone perché ci sentiamo tutti delle stelle nel nostro ambito. Business e romanticismo possono andare d'accordo".
Su Emiliano Sala e la scelta del Nantes di rivolgersi alla FIFA per il pagamento da parte del Cardiff City di quanto pattuito prima dell'incidente aereo: "Da quanto mi è stato riferito il Nantes si è rivolto alla FIFA. E' un litigio su un contratto, ma c'è una situazione umana che ci rende tristi. E' una cosa pazzesca quella successa. A questo punto l'unica cosa che voglio dire è abbracciare la sua famiglia. Al resto ci penseranno gli organi della FIFA e le due società a trovare un accordo".
Pensa che il paese Italia stia facendo abbastanza per il razzismo?
"Penso che il razzismo sia una piaga da combattere. Dobbiamo essere ancora di più attenti a quello che diciamo e come operiamo perché il calcio è un vettore incredibile. Non è un problema solo del calcio, ma della società italiana e non solo. Non è una scusa però per non fare niente. Bisogna educare e abbassare i toni. Nel calcio ci sta lo sfottò, ma non bisogna oltrepassare un limite e quando si tratta di razzismo bisogna intervenire con fermezza e sospendere le partite. Da solo il calcio non può occuparsi di questo e deve essere aiutato dal Paese che deve fare di più".
Come si può aiutare l'Italia a far emergere i giovani?
"Presidenti, fate giocare i giovani italiani. Bisogna capirlo e alcuni ci sono arrivati. In Spagna ad esempio sono tantissimi i calciatori che escono dalle giovanili. Ci sono esempi che dimostrano che si può essere vincenti anche formando i giocatori. E' una visione che bisogna avere. Mi auspico che le società facciano giocare i giovani italiani".
Sulla decisione su un mondiale allargato, la FIFA seguirà il consiglio della UEFA?
"Vedremo, discuteremo con tutte le associazioni. Dobbiamo fare in modo che tutti siano allineati. Abbiamo tutti delle diverse opinioni, ma dobbiamo rispettare i processi democratici. Noi presentiamo qualcosa di nuovo, parliamo di un investimento da 25 miliardi e subito pensano che ci sia qualcosa di storto. Il mondo aziendale è interessato al calcio. Esamineremo la questione in maniera rilassata, ma ora la FIFA ha un nome pulito e rispettabile. L'UEFA negli ultimi anni ha allargato le sue competizioni, noi no. Ora vogliamo che si possa discutere di questo".