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Fabbrini e Poli: attenti a quei due...

di Alessandra Campodonico

Giovani, promettenti e affamati: tre parole che descrivono a dovere le due facce della gioventù bianconera e blucerchiata. Da una parte Andrea Poli, dall'altra Diego Fabbrini, giovani di belle speranze che sembravano extraterrestri nelle selezioni giovanili ma che hanno impiegato più tempo del previsto a fare il salto di qualità definitivo tra i grandi.

L'attaccante di San Giuliano Terme ha attirato su di sé le attenzioni dei più importanti club italiani fin da giovanissimo a Empoli; stesso discorso vale per Andrea Poli, che Marotta soffiò a Branca con un colpo da maestro. La cadetteria per entrambi fu una passeggiata, le conseguenti convocazioni in Nazionale U-21 furono una semplice formalità: il futuro di quei due ragazzi era già scritto, stava solo a loro cercare di imboccare la via giusta al più presto.

La Serie A arriva prima per il blucerchiato, che si rende subito protagonista di una splendida stagione alla corte di Delneri. L'anno dopo seguì il tracollo dell'intera squadra, tuttavia l'Inter decise di puntare su di lui lì per lì e così il numero 16 blucerchiato salutò (temporaneamente) i compagni per giocare in nerazzurro. Qualcosa però in estate andò per il verso sbagliato e quindi Andrea ritornò a Genova tra la perplessità generale. Ma non si trattava più dello stesso giocatore: la retrocessione prima e l'esperienza milanese poi l'avevano fatto maturare parecchio. Ora Andrea è cresciuto definitivamente e qualora dovesse trovare la via del goal con continuità, come fatto vedere nel Derby della Lanterna e contro il Bologna, potrebbe tranquillamente definirsi uno dei centrocampisti più completi del campionato.

Per quanto riguarda Fabbrini, il futuro ai tempi della Serie B sembrava decisamente più radioso. Quando si tratta di giocatori offensivi, forse si tende a esagerare nei giudizi. Dopo un inizio promettente l'anno scorso, in cui giocò per lo più spezzoni di partita all'inizio, quest'anno sembra pagare a caro prezzo l'avvio non troppo positivo di stagione per i bianconeri. Non che stia facendo male, ma forse gli manca ancora quel giusto mix tra cattiveria, fame e freddezza che può arrivare solo con l'esperienza. Magari impiegherà un poco più di tempo rispetto ad altri suoi ex compagni di nazionale a venire fuori per quello che è, ma siamo sicuri che un giovane talento come lui, con la testa sulle spalle, riuscirà a sfondare molto presto.


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