.

Dal giallo all’azzurro, i colori di casa Totò

di Stefano Bentivogli
Fonte: Pietro Oleotto per il Messaggero Veneto

NAPOLI. Giallo. Ma anche azzurro. Eppoi bianconero, perfino rossonero. L’universo partenopeo di Totò Di Natale è un arcobaleno che parte dal colore del dubbio dopo che l’affaticamento dal flessore della gamba sinistra ha costretto Guidolin a escluderlo dall’elenco dei convocati per la terza volta negli ultimi quattro anni di trasferte a Napoli. Praticamente l’ha avuto una sola volta a disposizione da quando è tornato ad allenare a Udine, nell’estate del 2010, da quando Totò ha preso a macinare giocate su giocate per raccogliere valanghe di gol. Da tutte le parti meno che a Napoli, dove ha segnato solo una volta, su calcio di rigore, nel 2009, in un 2-2 spettacolare soprattutto per la rete di Fabio Quagliarella.

Ecco il nome di un altro figlio di Napoli che, tuttavia, ha altro atteggiamento quando si tratta di incrociare il «transatlantico» di De Laurentiis. Il Quaglia non vede l’ora di affrontarlo. Di Natale no. Probabilmente, visti gli effetti confermati dal tempo, avverte il primi malesseri una decina di giorni prima. Tanto che se non è in forma accettabile decide di presentarsi dal medico per farsi fare un certificato.

Perchè qui, a Napoli, sulle tribune del San Paolo il capitano dell'Udinese riserva di solito circa 35 biglietti per soddisfare le esigenze di famiglia. Ci sono il padre Salvatore, il fratello Carmine, il maggiore, cuore milanista, ex giocatore di serie C con il Nola, poi Paolo, Michele, la sorella Anna e il più piccolo di tutti Angelo, poco più di vent'anni, adottato quando c'era ancora mamma Giovanna.

Insomma, le pressioni della piazza non mancano: si dice che al parco Partenope di Pomigliano, a un tiro di schioppo da casa Di Natale, quando l'aria di Napoli-Udinese diventa frizzante per la vicinanza del match, la pressione sale e si traduce in mille richieste, dagli autografi alle magliette ricordo, mentre i tifosi azzurri vedono Totò come un nemico. Il resto fa parte dell'immaginario che trasforma i colori dell’arcobaleno, dal bianconero all’azzurro per tornare al giallo.


Altre notizie