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Criscitiello: "L'Udinese dei Pozzo favola più bella del Leicester. Auguri!"

di Francesco Digilio

Michele Criscitiello, direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb, nel corso del suo editoriale del lunedì sul portale da lui diretto ha voluto fare gli auguri all'Udinese per i suoi 120 anni di storia, sottolineando l'importanza dei Pozzo all'interno della storia bianconera: "L'Udinese, la scorsa settimana, ha festeggiato 120 anni di storia. Questa sera ci sarà un party prima e dopo la gara con il Bologna ed è giusto consacrare una società che da piccola realtà è diventata una multinazionale. Il problema è che in Italia le fiabe durano poco; quando una fiaba, invece, dura 30 anni sembra diventata prassi e perde i contorni dell'eccezionalità. Udine è una pagina incredibilmente bella del calcio italiano. E, permettetemi l'eccesso, se io fossi un tifoso, preferirei la fiaba Udinese a quella del Leicester. Ma cosa dice 'sto pazzo? Sì, certo. Da tifoso mi godo la mia squadra sempre in serie A, ogni tanto con una puntata in Europa, piuttosto che il colpo gobbo di un anno e il rischio di tornare per sempre nell'oblio. L'Udinese è Pozzo. Una piccola città, diventata leader nel panorama calcistico. Talenti che nascono e uno dei due stadi più belli d'Italia. Ormai se l'Udinese non fa l'Europa viene visto come un fallimento. Un'eresia. A Udine le squadre vengono costruite sempre con pochi soldi e il valore delle rose è sempre altissimo. Plusvalenze, organizzazione all'inglese e la classica società gestita a conduzione familiare come vero segreto del successo. L'Internazionale e multinazionale non funziona perché i cinesi ancora non hanno capito che chi comanda deve stare in azienda dalle 7 del mattino alle 9 di sera. Gianpaolo Pozzo, da 30 anni, si sveglia alle 6 del mattino, alle 8 arriva nella sede di Via Candolini (sede, stadio e centro sportivo sono tutti nella stessa struttura), toglie la carta da terra se c'è, controlla come cucinano i cuochi, verifica se funziona tutto ed è un perfezionista. La sua stanza con scrivania e tavolo lungo per le riunioni con Collavino e Rigotto è di fianco a quella della segretaria: la Signora Daniela, da 35 anni al suo posto. Gianpaolo Pozzo ama l'Udinese come ama la sua famiglia, composta dalla Signora Giuliana e dai figli Gino e Magda. Lui è l'Udinese, lui ama la città e la sua creatura ed è orgoglioso, come quando racconta che una volta all'estero un taxista gli chiese da dove venisse; lui non rispose dall'Italia ma disse da Udine e il taxista disse: "ah la città dell'Udinese, la squadra di calcio"... Beh, quel giorno Gianpaolo impazzì di gioia e racconta l'aneddoto con il cuore in gola. Ecco perché oggi facciamo tanti auguri all'Udinese che compie 120 anni ma 30 di gestione Pozzo sono stati stupendi ed immensi. Il ristorante della sede potrebbe essere tranquillamente un 2 stelle michelin e - se c'è un piatto non all'altezza - Gianpaolo convoca cuoco e cameriere. Due signori che hanno superato i 70 anni fanno meglio di un gruppo multinazionale e internazionale come Suning, perché preferiamo ancora la cucina della nonna ai piatti della nouvelle cuisine. Gianpaolo ci mette cuore e faccia ma la moglie, la Signora Giuliana è il cervello e motore della società. Ma come una Signora nel calcio? Certo, una Signora che potrebbe dare grandi lezioni ad almeno il 90% dei presidenti di serie A. Potrebbe dare lezioni di calcio a Zamparini, di stile a De Laurentiis e di concretezza a Ferrero. Giuliana Pozzo ha la sua stanza in sede, tra il suo ufficio e quello del marito di mezzo c'è solo la famosa signora Daniela Baracetti. La stanza della Signora Giuliana è di fianco a quella dove si svolge tutto il mercato internazionale dell'Udinese, dove prende posto il Direttore Sportivo di turno. Mica la Signora mette becco anche sui calciatori? No, lì ci pensa il figlio Gino che è un vero mago ma la Signora ha la leadership nel DNA. Ha grandi intuizioni, fa rispettare nel mondo il nome dell'Udinese e, come per il marito, ha un grande amore per la città di Udine. Valori che in Italia sono stati dimenticati da un pezzo e sono finiti con gli Anconetani di Pisa, i Sibilia di Avellino, gli Scibilia di Pescara e i Rozzi di Ascoli. Pozzo è l'esempio vivente di Udine ma come sempre nemo propheta in patria. Ad Udine non hanno ancora capito cos'è l'Udinese con Gianpaolo e Giuliana Pozzo e cosa sarà l'Udinese, tra 100 anni, senza i coniugi Pozzo. Auguri Udinese".


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