.

Cosa significa avere lo stadio di proprietà: tutti i benefici per le squadre di calcio

di Redazione TuttoUdinese

Quella del calcio, lo sappiamo, resta una delle industrie più importanti al mondo. Uno sport che ogni anno muove miliardi di qualsiasi valuta riconosciuta e che intrattiene altrettanti spettatori attorno al globo terracqueo.

Il calcio è praticamente in ogni angolo della vita reale e delle dinamiche del web. Lo troviamo per strada, nei campetti di periferia così come in film, serie tv, documentari. Sono stati creati anche tanti fumetti o videogiochi a tema calcio, così come molti giochi virtuali che si possono trovare nei portali che rappresentano il meglio dei casinò online in Italia. Ma, si sa, una squadra di calcio per far quadrare il cerchio deve generare profitto e una delle maniere tramite cui questo avviene è la creazione di stadi di proprietà.

Infatti lo stadio di proprietà risulta essere una mossa imprenditoriale genuinamente corretta, poiché crearne uno sta diventando una componente essenziale per il successo economico e sportivo di ogni club. Sia in Italia che all’estero ci sono diverse squadre che posseggono uno stadio di proprietà, traendone sicuramente un beneficio sotto molti aspetti.

Le più importanti squadre in Italia e all’estero con stadi di proprietà

Per quanto concerne il nostro Paese, sicuramente l’esempio più importante è quello dell’Allianz Stadium, impianto della Juventus. Inaugurato nel 2011, esso ha una capienza di quasi 42.000 spettatori ed è stato preso come un modello funzionale e ben realizzato di stadio di proprietà in Italia.

Un altro esempio molto concreto è quello del Mapei Stadium di Reggio Emilia, acquistato e ristrutturato dalla famiglia Squinzi e diventato poi lo stadio del Sassuolo. Un emblema del fatto che la gestione degli stadi può essere ottimale anche a livello regionale. Pure l’Atalanta vanta uno stadio di proprietà, ovvero il Gewiss Stadium, con la famiglia Percassi che ha investito notevoli risorse per rendere più moderno l’ex Atleti Azzurri d’Italia. Anche l’Udinese vanta uno stadio di proprietà, il Bluenergy Stadium, ovvero l’ex stadio Friuli, all’interno del quale il club ha investito molto. In Serie B, invece, il Frosinone vanta lo stadio Benito Stirpe, noto anche come PSC Arena.

Per quanto riguarda invece gli stadi all’estero, sono tantissimi gli impianti di proprietà delle società più importanti. Tra i più famosi e famigerati si possono senz’altro citare l’Emirates Stadium dell’Arsenal, l’Allianz Arena del Bayern Monaco e lo Spotify Camp Nou del Barcellona, che proprio in questi mesi è diventato oggetti di lavori di ammodernamento.

Gli effettivi benefici degli stadi di proprietà

Come dicevamo, avere uno stadio di proprietà significa avere anche una fonte inesauribile di benefici per un club di calcio. In primis, il più importante è senz’altro l’aumento delle entrate: possedere uno stadio di proprietà equivale a trattenere tutti i ricavi generati da presenze, eventi, sponsor e diritti vari. La già citata Juventus proprio attraverso la creazione dello stadio di proprietà è stata in grado di mettersi in vantaggio rispetto ai competitor per tanti anni.

Ovviamente c’è un richiamo importante anche alla valorizzazione del brand, poiché uno stadio di proprietà diventa a tutti gli effetti un simbolo, rafforzando identità e fedeltà e creando quindi un senso di profonda connessione. Inoltre, per un club è possibile anche utilizzare il proprio stadio per eventi non sportivi, come concerti, massimizzando quindi l’uso delle strutture e generando nuove entrate.

Infine, avere il controllo di un proprio stadio permette anche una maggior pianificazione dei propri progetti, oltre che un miglioramento attento e costante delle infrastrutture. Tutto ovviamente volto a generare un’esperienza godibile sia per la società che per i tifosi, i quali entrando in uno stadio moderno possono godersi la partita ma anche beneficiare di altre proposte collaterali come bar, musei sportivi e non solo.


Altre notizie