Corriere dello Sport - Italia-Rep.Ceca: I voti all'Italia
Dalle pagine del Corriere dello Sport i voti agli azzurri scesi in campo ieri contro la Repubblica Ceca nel successo per 2-1 che vale il pass per il Brasile:
Buffon 6 - Magari sceglie un promemoria anomalo per un portiere, i propri scarpini, per stamparci sopra il “136”, il numero della gloria. Se a Palermo aveva fatto lo stravedi, qui viene bruciato sull’unico tiro nello specchio del primo tempo. Si disimpegna con sicurezza nella ripresa.
Bonucci 6,5 - Prima, a tre, viene coinvolto nella azione perfetta dei cechi che vale lo 0-1. Poi, a 4, fa muro e torna a impostare come consueto, con intuito.
De Rossi 6,5 - Parte centrale. Anche lui non può niente sul contropiede avversario. Torna in mezzo, ha il sangue agli occhi. Impegna molte energie a inseguire, meno preciso con la palla tra i piedi in qualche circostanza. Ma sempre reattivo.
Chiellini 7 - Dalla sua parte i cechi spingono pericolosamente solo un paio di volte nel primo tempo. E’ una partita strana, per il Chiello, che cerca una posizione utile che riesce a trovare, soprattutto a inizio ripresa, realizzando di forza l’1-1, suo quarto centro azzurro.
Maggio 6 - Inizia nel suo ruolo “naturale”: alto a destra. Con Candreva si offre al gioco largo degli azzurri. Solo che proprio dalla sua parte la Repubblica Ceca trova il buco buono per costruire (Rosicky-Jiranek-Kozac) il vantaggio. Arretrato subito da Prandelli, perde la misura offensiva. Alterna momenti positivi ad errori per fortuna rimediabili.
Pirlo 7 - Il genio “centenario” si prende la targa celebrativa e si mette all’opera. Molto meglio rispetto a Palermo, trova gli spunti utili al gioco largo azzurro, nonostante l’ombra di Jiranek. Chiede l’applauso della sua gente, mette sulla testa di Balo un assist sprecato da Mario.
Montolivo 7 - Molto ispirato. Torna dopo la squalifica. Gira palla, corre anche in orizzontale, insomma si dà da fare in modo apprezzabile. E alza il ritmo nel secondo tempo, creando la situazione che porta al rigore del 2-1. Tra i migliori.
Pasqual 7 - Il capitano viola torna in azzurro dopo una lunga parentesi di quasi 7 anni. Sembra aver sempre giocato in questa squadra. Mostra a tutti il suo sinistro che sa scardinare gli equilibri avversari. Attento anche dietro. Può competere con De Sciglio per il Brasile. Purtroppo esce per una gomitata in fronte di Kozac.
Candreva 6,5 - Bene sul piano dinamico, peccato per qualche imprecisione nella misura. E ha il torto di non coprire a dovere le spalle a Maggio quando nasce l’azione dello 0-1 ceco. Continua a impegnarsi con merito, poggiando su una ottima condizione. Suo il calcio d’angolo per il 2-1 di Chiellini. Ripresa di sostanza.
Giaccherini 6,5 - Il mitico Giac ritrova il suo vecchio stadio e lo spunto generoso che ne fanno una pedina chiave per Prandelli. Gioca una gran quantità di palloni, per questo talvolta ne sbaglia, ma offre a Mario due palle d’oro, inutilmente e non abbassa mai la testa davanti ai colossi cechi.
Osvaldo (1' st) 6 - Entra nella ripresa, affiancando Mario, col quale aveva condiviso prima solo 155'. Aiuta ad alzare il baricentro della squadra, e dà tranquillità a Balo. Però non tira mai in porta.
Balotelli 6,5 - Corre il rischio, per 45', di dover mandare poi 35 mila sms di scuse agli spettatori dello Juventus Stadium. Altro che fischi! La gente lo invoca, lo sostiente. Ma il buon giovane Mario prima riesce a sbagliare tutto il possibile: gol fatto tramutato in traversa, altre tre occasioni buttate, amnesie, e, come da vizio insanato, un fallo da rosso (pestone a Sivok), che l’arbitro Eriksson trasforma in giallo. Mah! Una cosa è certa: se si deve giocare con una sola punta, lui non è il centravanti giusto, per tempi e temperamento. Poi entra Osvaldo e Balo ottiene subito un rigore (generoso) e va a segnare il suo undicesimo gol azzurro: quello che vale il timbro sul passaporto per il Brasile. Da lì in poi si merita il dovuto, giocando, lottando (con scatto di nervi d’ordinanza), provocando l’espulsione di Kolar.
Prandelli (CT) 7 - Si era qualificato con record all’Europeo, fa altrettanto al Mondiale, giocando e soffrendo. Al di là dei numeri questa Nazionale è...lui. Vedremo dunque le mosse di Abete...