Corriere dello Sport - Battocchio: "Un giorno tornerò in Italia. Il mio modello è..."
Fonte: CorrieredelloSport
Dopo la sconfitta con il Belgio la Nazionale Under 21 è obbligata a vincere contro i pari età del Cipro. La gara non si preannuncia semplice come indica la tradizione, perché i ciprioti hanno ben figurato sia con il Belgio che contro che contro la Serbia. Fra gli azzurri è Batocchio ad esprimersi, il migliore fra coloro che sono scesi in campo nella sconfitta rimediata contro il Belgio:
"Ma noi non abbiamo scelta, dobbiamo vincere. Altrimenti siamo fuori. La qualità c'è. Dateci il tempo di conoscerci. Anche io so che devo migliorare sul piano della personalità e del ritmo: a volte evito la giocata di prima perché non ho fiducia in me stesso. Quella viene piano piano".
Il giocatore del Watford torna poi sull'ultima partita e sulla decisione di andare in Inghilterra, in una delle società di proprietà dei Pozzo: "Non avevo mai segnato di testa, se non in amichevole. Ma poi, non è che di gol io ne faccia molti... Ho deciso di trasferirmi in Inghilterra per Gianfranco Zola, che mi ha voluto e mi ha dato spazio. Vedeste come tira le punizioni, è ancora il più bravo di tutti... E' una bella avventura, l'ho detto anche ai compagni di Nazionale. Quindicimila persone sempre allo stadio, Londra a 25 minuti di treno. Ma per affrontarla devi essere pronto a cambiare Paese, vita, lingua. Non è una passeggiata. Poi chissà, un giorno tornerò. Magari già a gennaio. Posso giocare mediano, interno, trequartista. Va bene tutto. Ma preferisco stare in mezzo, giocare spesso la palla. Il mio modello è Fernando Gago".
Batocchio ricorda poi la storia del suo passaggio all'Udinese, nel 2009, trasferimento avvenuto per 200 mila euro. Arrivò in Friuli e prese il passaporto italiano, grazie ad un nonno che vive nella provincia di Treviso cui il ragazzo è grato: "Mi ha permesso di prendere il passaporto italiano. L'ho reso felice, anche per la scelta di giocare con la maglia azzurra. Io mi sento argentino ma ho accettato volentieri la possibilità italiana per due ragioni: per riconoscenza a un Paese che mi ha trattato bene e per la vetrina che può garantirmi una Nazionale. Sono orgoglioso di indossare questi colori".