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Come si fanno le moviole in Italia

di Mattia Meroi

Sì, sappiamo che l'Udinese ha i punti che merita in classifica. Siamo coscienti che i bianconeri hanno dei problemi, li abbiamo elencati, ne parliamo tutti da tempo. La fase offensiva carente, il digiuno di Zapata, il momento no di Thereau, la dipendenza dal francese, il regista che manca, le troppe disattenzioni dietro... Premessa doverosa. Perchè prima di parlare degli errori degli altri, bisogna analizzare i propri. Solo così si cresce. Solo così si migliora.
In Serie A va di moda la lamentela programmata. Spesso allenatori e dirigenti usano l'arbitraggio come alibi della prestazione scialba della propria squadra. Il calcio italiano migliorerebbe se parlassimo più di pallone e meno di arbitri. Ma soprattutto sarebbe il caso che a lamentarsi fosse chi ha le ragioni per farlo come Gigi Delneri ieri e non come qualche suo collega che piange e specula senza motivo scatenando la panolada del proprio stadio senza aver subito effettivamente un torto.
A Roma l'Udinese gioca una partita onesta, non trascendentale, crea poco, ma concede briciole a una Lazio che in casa solitamente di palle-gol ne costruisce parecchie. Il pareggio è il risultato più giusto, ma si schioda grazie a un rigore che non c'è e finisce 1-0. A questo punto si finisce a parlare di arbitraggio. Va precisato che il penalty di ieri non è stato assegnato dall'arbitro Pairetto, bensì dall'addizionale Sala. Qui il vero tema è l'utilità dei giudici di porta. Sono di aiuto per il direttore di gara o sono dannosi? Facendo una valutazione ad ampio raggio, propendiamo per la seconda soluzione. Infatti dal prossimo anno pare che vengano aboliti. 
Ma se invece di disquisire sull'episodio in sè, parlassimo del post partita? Oltre al danno, la beffa. Perchè in giro per l'Italia molti sono riusciti nell'impresa di trasformare in corretta la decisione arbitrale. Simone Inzaghi tira acqua al suo mulino e parla di rigore netto con tanto di complimenti all'assistente per averlo segnalato a Pairetto. Immobile fa la stessa cosa a fine partita ai microfoni di Sky dicendo "un difensore dell'Atalanta con la mano ha portato via il pallone mentre stavo per calciare". L'Atalanta??? Il centravanti biancoceleste pensava ai bergamaschi, avversari della Lazio nella corsa all'Europa. Un autentico lapsus freudiano.
Andiamo a dormire la sera dopo aver sentito su Premium l'ex arbitro De Marco (ve lo ricordate, vero?) che analizza il caso dicendo che "il pallone cambia direzione per un tocco col pugno di Adnan quindi il rigore è stato assegnato giustamente". Ci svegliamo la mattina e leggiamo sul Corriere dello Sport, giornale nazionale vicino alle squadre romane, che "Alì Adnan tocca con il polso sinistro il pallone che cambia repentinamente direzione". Anche Tuttosport è sulla stessa linea: "C'è il tocco con la mano di Alì Adnan per il rigore trasformato da Immobile". Rivedendo le immagini, non si riesce a vedere il contatto tra il braccio del difensore bianconero e il pallone e nemmeno lo spostamento della sfera di cui parlano parecchi. Accettiamo l'errore di un direttore di gara, non le prese in giro.
L'arbitro fa un mestiere difficile e può sbagliare, il moviolista no. Ha la possibilità di rivedere di continuo le immagini per giudicare. Sembra che si dica alla gente quello che la gente vuole sentirsi dire, invece che la verità. Si enfatizzano episodi irrilevanti e si da poco spazio o nulla a quelli importanti. Si è sollevato un polverone per la mancata espulsione di De Paul contro il Milan. Ma perchè nessuno parla del gol regolare annullato a Zapata contro l'Inter? E il rigore non fischiato allo stesso Zapata contro la Roma? Quello di Firenze su Widmer? Dove sono spariti questi episodi? Perchè sulle moviole delle emittenti e delle testate nazionali non c'è traccia di tutto ciò? Quando si analizzano gli episodi arbitrali di una gara, bisogna farli vedere tutti e giudicarli con obiettività senza fare figli e figliastri. In Italia molte volte la moviola non viene fatta in maniera adeguata.


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