Colantuono alla ricerca dell'equilibrio: per ora la sua Udinese traballa
Stefano Colantuono in bilico a Udine. Questo quel che inizia pian piano a filtrare in Friuli, a proposito del tecnico romano che, dal trionfo dello Juventus Stadium, è andato in calando sino al ko casalingo contro l'Empoli. Come sempre: eccessi d'entusiasmo e picchi di depressione che s'alternano, senza mai cercare la via mediana. L'Udinese di oggi è squadra che, nonostante non sia certo scevra di talento, è monca perché priva dell'uomo capace di dare equilibrio. Ceduto Allan, le chiavi della regia sono state concesse a Guillherme ma il brasiliano s'è infortunato in estate e da lì, partito pure Pinzi, la posizione è rimasta scoperta. Iturra è pedatore, non certo decisionista. Bruno Fernandes rende meglio da interno, Kone non s'adatta alla posizione. Sicché, senza regie e geometrie, l'Udinese soffre e Colantuono, da sempre amante dei Cigarini, dei Carmona e dei Baselli, non può giocare come voluto e desiderato. Per questo Pozzo, uomo mercato abile pure a tappar falle, si è precipitato in città. Per colmare un vuoto che però difficilmente sparirà con l'arrivo di un calciatore svincolato alla Lodi, perché questi dovrà sicuramente ristabilirsi, integrarsi e rendersi arruolabile per novanta minuti. Sicché servirà ancora pazienza ed equilibrio. Colantuono, al contempo, dovrà saper adattare i moduli agli uomini e non plasmare gli schemi secondo le sue idee, con giocatori fuori posizione. Però il fatto che sia in bilico è moda tutta italiana. Meno di un mese fa era eroe di Udine. Ora in dubbio. Serve equilibrio, ma anche una nuova idea tattica, che adesso manca. E, poi, un regista in più.