Cioffi e la mancata qualificazione dell'Italia al Mondiale: "Risultato frutto di scelte sbagliate e scarsi investimenti"
Nel corso dell'intervista a Goal.com, Gabriele Cioffi si è soffermato anche sulla mancata qualificazione dell'Italia ai Mondiali.
"Alla base ci sono problemi strutturali. Non possiamo dare la colpa a Mancini e il suo staff. Il risultato finale è frutto di sfortuna. Potevamo vincere 10-0 ma abbiamo perso 1-0. Quindi, il punteggio non è dipeso dall'allenatore o dalle sue scelte. Ricordiamo che abbiamo vinto gli Europei giocando un calcio brillante. Siamo stati sfortunati in quella partita".
"Stiamo pagando per quanto fatto in passato, e non parlo degli ultimi 10 anni, ma degli ultimi 20 anni. La quantità di soldi investiti nelle strutture, nella formazione dei giocatori. Ma non parlo di Milan, Inter o Juventus, ma dei club di livello inferiore e delle serie minori, dove nascono i veri talenti. Questo risultato è frutto di scelte sbagliate e di scarsi investimenti".
“Non si tratta di qualcosa che tu o io possiamo risolvere. Guarda le figure al vertice. Sicuramente saranno motivati perché è una vergogna per l'Italia non partecipare a due edizioni consecutive dei Mondiali".
“L'Italia dovrebbe pensare a come vincere la Coppa del Mondo, non a come qualificarsi. Non per mancarle di rispetto, ma non dovremmo studiare come battere la Macedonia del Nord".
“Penso che dobbiamo cambiare perché c'è qualcosa che non va. Dal mio punto di vista, non dovremmo pensare a qualificarci al Mondiale 2026 ma pensare a vincere il Mondiale 2030".
“È un momento che Inghilterra, Belgio, Germania e Francia hanno vissuto 30 anni fa. Devi investire".
“Guardiamo la Spagna, che ha vissuto anni difficili ma ora è tornata al vertice. E il Barcellona, la squadra con una delle età medie più basse d'Europa. E guardiamo i nostri Under 21. La maggior parte dei giocatori è in Serie B".
“È come un cane che si morde la coda. Se non investi nei giovani, sei costretto a ingaggiare giocatori dall'estero. E poi ti mancano giocatori per la Nazionale".
“Risolvere il problema sembra facile, ma è qualcosa che necessita di una profonda introspezione, per capire cosa c'è che non va. Appena capisci cosa c'è che non va, puoi affrontare il problema. E non importa se hai bisogno di 4 anni, 8 anni o 12 anni. Una volta risolto il problema, per i prossimi 20 anni lotterai per vincere i tornei, non solo per qualificarti".