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Caso scommesse, Giordano: "Nessun accordo con Okoye"

di Alessandro Vescini

Diego Giordano, ristoratore di Udine, è stato interrogato dalla Procura nell’ambito dell’inchiesta sulle scommesse anomale relative alla partita Lazio-Udinese dello scorso campionato di Serie A. L’imprenditore ha respinto ogni accusa, negando qualsiasi coinvolgimento con il portiere dell’Udinese, Maduka Okoye, anch’egli indagato nel caso. Durante l’interrogatorio, durato oltre due ore, Giordano ha ribadito la sua estraneità ai fatti come sottolinea il Messaggero Veneto: "Sono veramente soddisfatto dell’incontro con il pubblico ministero e la polizia giudiziaria, perché mi è stata data la possibilità di smentire qualsiasi accordo e di chiarire ogni aspetto di questa vicenda in seguito alla quale sono stato messo alla gogna per fatti totalmente insussistenti e che hanno danneggiato la mia onorabilità e i miei rapporti con la società Udinese Calcio".

A sostegno della sua versione, il suo avvocato, Vincenzo Cinque, ha precisato: “Presenteremo una richiesta di archiviazione, perché il mio assistito non ha avuto alcun ruolo rilevante nell’indagine. I flussi anomali sono attribuibili ad altri soggetti che hanno effettuato giocate ben più consistenti".

L'inchiesta del Messaggero Veneto, che ha già portato alla luce movimenti sospetti legati alla partita dell'11 marzo, coinvolge anche l’imprenditore Mario Bordon e Zhang Lingling, titolare di un centro scommesse Snai a Udine. Al momento, Okoye è l’unico calciatore sotto indagine, ma le autorità stanno valutando la possibilità che emergano ulteriori responsabilità sportive.


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