Buoni e cattivi: i top e i flop del 2024 dell’Udinese
L'annata sta per concludersi ed è arrivato il momento dei bilanci: per l'Udinese è stato un 2024 a due volti, con un finale di stagione nel quale ci si aspettava il peggio e un inizio di quella nuova che sta regalando molti sorrisi ai tifosi bianconeri. La speranza e l'augurio è quello di non rivivere la sofferenza vissuta in occasione della lotta salvezza che ha caratterizzato i mesi centrali dell'anno, ma è quella di continuare a cavalcare l'onda di entusiasmo che il nuovo corso targato Runjaic sta portando. In questi dodici mesi ci sono stati degli alti e dei bassi importanti, vediamoli insieme.
I TOP E I FLOP DEL 2024 DELL'UDINESE
TOP
Davis - L'inglese, nonostante sia rimasto fuori per gran parte dei mesi di quest'anno, ha realizzato il gol più importante dell'annata bianconera: in quel lontano 26 maggio, a Frosinone, il numero 9 bianconero è stato protagonista della rete decisiva ai fini della salvezza, che a poche giornate dalla fine sembrava un obiettivo molto lontano. Nel corso di questa stagione sta avendo ancora dei problemi fisici che lo stanno tenendo fuori, ma la sensazione che ha dato fino adesso è quella di essere una pedina di fondamentale importanza nel gioco di Runjaic, dato che l'inglese è molto bravo a partecipare alla manovra, contribuendo anche al lavoro sporco che il tecnico tedesco gli chiede. L'augurio per il nuovo anno è che Keinan possa avere l'opportunità di non fare i conti con continui infortuni che lo tengono lontano dal campo.
Runjaic - Eh si, anche il tecnico tedesco merita i complimenti per quanto fatto finora. Dopo una stagione vicina al disastro, lui ha saputo dare la sua impronta fin dalle prime settimane e i risultati di questi mesi lo stanno premiando. Certo, siamo ancora all'inizio di questo corso, ma avere 23 punti prima della fine dell'anno non è una cosa da poco, soprattutto prendendo in considerazione l'andamento delle passate stagioni. La speranza di tutti i tifosi è che nel giro di qualche anno Runjaic possa portare l'Udinese in Europa, valorizzando le qualità dei giocatori: la rosa dell'Udinese è composta di buona qualità, ma la sfortuna dell'allenatore è stata che solamente in poche occasioni ha potuto averla completamente a disposizione, perciò il meglio deve ancora venire.
La capacità di rialzare la testa - Qua invece i meriti vanno alla società, a partire da Gino Pozzo fino ad arrivare a Franco Collavino, passando per Gian Luca Nani e Gokhan Inler, tornato in Friuli dopo l'esperienza da giocatore. La società ha saputo mettersi alle spalle la stagione precedente e pensare al futuro del club: l'acquisto di un allenatore straniero e semi-sconosciuto e la cessione di elementi importanti (Samardzic su tutti) avevano creato molto scetticismo a inizio stagione, ma fino ad ora i risultati stanno dando ragione alla società, che ha avuto il coraggio di invertire la rotta rivoluzionandola. Non era assolutamente semplice far tornare il sorriso ai tifosi bianconeri, ma gli uomini che gestiscono il club stanno dimostrando che la volontà è quella di ambire più in alto possibile.
FLOP
Cioffi - Il ritorno alla guida dei bianconeri è stato un autentico fallimento. L'allenatore toscano, che nel 2022 aveva lasciato Udine per andare a Verona per motivi economici, aveva molto da farsi perdonare ai tifosi bianconeri. Subentra a Sottil, l'inizio non è negativo ma col passare dei mesi i risultati non arrivano e la posizione in classifica è tutt'altro che tranquilla: il punto più basso viene toccato proprio a Verona, quando l'Udinese perde l'ennesima gara nel recupero e la società di sollevare il tecnico dall'incarico. Si rivelerà una scelta vincente perchè con Cannavaro i friulani raggiungeranno la salvezza.
Brenner - Arrivato per una decina di milioni dal Cincinnati, il brasiliano ha di gran lunga deluso le aspettative. Dopo essere rmasto fuori per infortunio nel 2023, a inizio 2024 fa il suo esordio in maglia bianconera, con la quale ha rarissimi alti e parecchi bassi. L'unico periodo positivo della sua esperienza a Udine è l'inizio di questa stagione, dove trova tre reti tra campionato e coppa e sembra essersi sbloccato definitivamente: passano le settimane e scende sempre di più nelle gerarchie di Runjaic, tanto che si prospetta un possibile trasferimento imminente, nella sessione di mercato di gennaio.
La fase difensiva - Il reparto difensivo rimane il tallone d'Achille di questa formazioni, che nell'arco di questa annata ha subito ben 49 reti, di cui 26 in questa stagione. La cosa più preoccupante sono gli errori individuali che commettono i difensori, spesso ritenuti non all'altezza del campionato: l'unica nota lieta è Bijol, che si sta imponendo come uno dei migliori in Italia nel suo ruolo. L'auspicio è quello che Oumar Soleu, che arriva da svincolato e da gennaio potrà dimostrare le sue qualità sul campo, possa cambiare la situazione difensiva dei bianconeri.