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Alì Adnan e Ednilson non convincono mentre Widmer resta relegato in panchina

di Stefano Pontoni

Alì Adnan e Edenilson, arrivati in estate ed eletti subito a grandi colpi di mercato, ad oggi non hanno ancora ripagato le aspettative. Se l'iracheno è stato un'autentica scoperta dell'Udinese che però ha bisogno di tempo anche per adattarsi al calcio italiano, Edenilson invece avrebbe dovuto dare fin da subito maggiori garanzie. La scorsa stagione il brasiliano fu l'uomo in più del Genoa di Gasperini, con l'Udinese invece per ora fatica a guadagnarsi la sufficienza. Entrambi comunque sono i giocatori di movimento più utilizzati: Edenilson conta 11 gettoni, l'iracheno 10. I due giocatori ancora non incidono, e la motivazione potrebbe annidarsi in un problema legato più all'atteggiamento che alle qualità individuali. Ad ammetterlo, a denti stretti, è stato Edenilson, che ha parlato al termine della gara contro il Sassuolo: «Il tecnico ci chiede di rimanere molto alti per creare pericoli - spiega il brasiliano ex Genoa - ma forse rientriamo troppo, ci abbassiamo perché temiamo l'uno contro uno nei confronti dei nostri tre centrali». Consegne di un tipo, esecuzioni che vanno in direzione opposta. Sintomo di una certa insicurezza complessiva, che impedisce a Edenilson e Ali Adnan di sprigionare tutto il potenziale. E che di riflesso toglie all'Udinese due armi importanti: al momento, infatti, le due ali contano zero assist e un cross di media azzeccato a partita. Troppo poco, soprattutto considerando i numeri che garantiva l'anno scorso Silvan Widmer. Dopo 11 giornate, infatti, lo svizzero aveva già confezionato due assist, entrando in quasi tutte le azioni da gol dell'Udinese. Ora sta meglio, che sia arrivato il suo momento. 


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