Albania, Reja: "La nostra selezione ha tanti talenti in crescita. Serie A? Il Napoli può arrivare in fondo"
Edy Reja, ct dell'Albania ed ex tecnico tra le altre di Napoli e Lazio, ha parlato a tuttomercatoweb.com in vista dell'amichevole dell'Italia di domani. La sua nazionale non è riuscita nell'impresa di qualificarsi al Mondiale nonostante i 18 punti fatti: "Noi ci abbiamo provato. Bastava un punto con la Polonia e abbiamo subito gol a 10 minuti dal termine per un errore. Peccato, avevamo fatto benissimo vincendo due volte contro l'Ungheria, abbiamo conquistato 18 punti. Un pochettino ci credevamo, era un momento particolarmente positivo".
Nazionale in costante crescita, con una nutrita colonia di calciatori italiani:
"Ce ne sono tantissimi. C'è Djimsiti, poi Kumbulla che è ragazzo molto bravo ma purtroppo alla Roma non sta trovando tanto spazio. Ismajli all'Empoli sta crescendo, un grande marcatore. Se fosse un po' più tranquillo in fase di possesso palla potrebbe diventare calciatore importante, da big. E poi Hysaj, Bajrami e Berisha, il nostro capitano. Asllani? Avrebbe bisogno di giocare. Il mio è un discorso egoistico, da ct dell'Albania: spero che sia lui che Kumbulla a gennaio accettino un prestito per trovare più spazio".
La vostra nuova stella gioca in Inghilterra: Armando Broja del Chelsea, cercato in passato anche dall'Udinese:
"Ha un grande potenziale. E' un giocatore strutturato, 190 centimetri, ha tecnica e grande velocità, quando parte non lo prendi. Lui ha solo una fase, che è quella di possesso. Dovrebbe migliorare la seconda perché quando è finita l'azione aiuta poco. Sotto questo punto di vista quest'anno sta facendo un po' meglio, ma certo il fatto di giocare 20 o al massimo 30 minuti non lo aiuta. Soprattutto il Napoli lo voleva. Giuntoli era interessato, so che ci ha anche parlato... Però lui mirava a restare al Chelsea, club che poi gli ha anche rinnovato il contratto".
Uno sguardo alla Serie A?
"E' sorprendente, con l'inizio a rilento della Juventus e poi il calo dell'Inter. Il campionato dice che il Napoli arriverà fino in fondo, ha una rosa adeguata. Spalletti ha dato grandi stimoli alla squadra e non ci sono prime donne. Rientra tutto nel contesto di giocatori normali, non ci sono più i Koulibaly e gli Insigne che potevano avere qualcosa in più dal punto di vista del personaggio. Anche in fase difensiva lavorano bene, persa palla tutti si mettono a disposizione per recuperarla. Vuol dire che il gruppo funziona".
Lei che spiegazione s'è dato sull'Italia fuori dal Mondiale?
"Noi allenatori teniamo sempre in grande considerazione chi ti ha portato in alto e ti ha fatto ottenere il grande risultato, anche se magari quel giocatore non sta più bene e non ha più l'intensità di prima. Il problema è che in Nazionale non fai in tempo a recuperare. Non hai tempo, ogni partita è determinante. Da questo punto di vista non dovremmo guardare in faccia nessuno".
Troppi debiti di riconoscenza:
"L'abbiamo visto anche con Lippi nel 2010, punti ancora su certi giocatori perché ti dicono che stanno bene e ti fidi, ma magari non è così. Lo capisco: è difficile far fuori giocatori importanti, ma non si fanno le formazioni col debito di riconoscenza. E poi ci si è messa anche la sfortuna, con tutti quei rigori sbagliati".
Domani che partita si aspetta?
"Quando giochi contro l'Italia le motivazioni ci sono. C'è grande attesa da parte della gente, gli albanesi hanno grande considerazione degli italiani, vedono tutte le nostre partite e conoscono bene tutte le squadre. L'Albania potrebbe considerarsi una costola dell'Italia e la gara deve essere una festa, spero venga fuori una bella partita e mi auguro che l'Albania faccia bene. Non dico ottenere un risultato positivo ma una buona prestazione, quella sì. Vorrebbe dire aver fatto ulteriori passi in avanti".