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Zamparini: "Palermo-Udinese una partita come le altre. Pozzo ha la fortuna che Gino fa l'imprenditore del calcio"

di Stefano Pontoni

Il Presidente rosanero Maurizio Zamparini è stato intervistato dal Corriere dello Sport e ha parlato di vari argomenti, ecco quanto evidenziato da TuttoPalermo.net: "Pozzo, dal punto di vista tecnico, è il miglior Presidente che l’Udinese abbia mai avuto. Bisogna andarne fieri perché questa cittadina di centomila abitanti ha una squadra in Serie A. Complimenti dunque. Pozzo ha la fortuna di un figlio che fa l’imprenditore del calcio. Loro vivono all’interno della società e stanno sempre in sede facendo dell’Udinese una vera e propria attività, Io vado a Palermo raramente, per me il Palermo è passione è basta. Palermo-Udinese non mi ha mai eccitato. Una partita come le altre. Da ragazzino, quando giocavo attaccante nel campetto del paese e fino ai venti, venticinque anni tifavo Udinese. Adesso sono il Palermo e se arriva l’Udinese è come affrontare il Verona o l’Atalanta. Nessun’altra emozione. Il derby è un tipo di partita che non sento. Sono stato solo coinvolto dai tifosi palermitani per Palermo-Catania, ma in generale il campanilismo non mi esalta. Gli avversari sono tutti uguali dal mio punto di vista".

Zamparini ha parlato anche di Luigi Del Neri, uno dei tanti allenatori passati da Palermo e oggi ai friulani: "Forse contarono i risultati. Mi è rimasta l’impressione di una persona molto per bene e di un ottimo allenatore peraltro sempre stimato, tanto che lo avevamo contattato per il dopo Iachini. Il periodo di Palermo fu, però, un fallimento".

Zamparini ha anche parlato dei recenti precedenti e della situazione attuale della squadra: "Il successo dello scorso anno fu provvidenziale e anche un po’ fortunato. Almeno a Udine. In casa ci diede invece coraggio. Era l’avvio di Schelotto. Speriamo di ripeterci, per noi è una partita molto importante. Siamo tartassati dagli incidenti, difesa ko, Trajkovski e Balogh ancora fuori, Quaison appena rientrato. Altri giocatori in infermeria. Credo sempre in questo allenatore e nel fatto che ci riprenderemo. Ma bisogna fare in fretta. È questo il problema. Credere nel progetto è fondamentale. Tre anni fa, siamo retrocessi con una squadra più forte di oggi proprio per mancanza di convinzione. Diamanti mi è sempre piaciuto ma ha una certa età, va centellinato, stesso discorso di Gilardino, è un diamante da mostrare al momento opportuno. Non da sfiancare. Come i fantasisti alla Cassano. De Zerbi non è integralista, deve crescere e convincersi continuando alla sua maniera. Sta lavorando benissimo. Ho avuto allenatori inesperti che si sono imposti come Spalletti, Prandelli, Zaccheroni. Non ricordo un altro Palermo giocare con questo atteggiamento e con spavalderia".

Un'ultima battuta sull'aumento di investitori stranieri, soprattutto cinesi, nel mondo del calcio: "È il dinamismo e non solo del calcio, è in atto un cambio generazionale. Prima, i presidenti avevano un ritorno politico, gli imprenditori erano italiani e nella ricostruzione del Paese mettevano dentro il calcio per una questione di immagine e per opportunità di lavoro. Nel mondo di oggi c’è la globalizzazione anche degli investimenti. Con la crisi poi è chiaro che gli uomini d’affari arrivino da tutte le parti. Industriali da accogliere a braccia aperte e con il tappeto rosso perché portano ricchezze e prospettive di occupazione. Il calcio inglese è diventato il primo del mondo grazie agli stranieri. Non sono più i cinesi che ci portano via le fabbriche a Prato o a Carpi". 


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