Torino, Raffaele Sergio: "L'Udinese non regalerà nulla.Guidolin può coprire un ruolo più importante"
Ha vestito la maglia granata dal 1992 al 1994, conquistando la Coppa Italia 1993 nell'ormai leggendaria finale di Roma, prima di approdare in Friuli, dove ha giocato con l'Udinese dal 1995 al 1997. Raffaele Sergio è il nostro doppio ex per il match di domenica.
Il Torino è reduce dal pareggio – beffa arrivato in extremis contro la Lazio ma ha ancora qualche speranza di centrare l'Europa League, mentre l'Udinese vive un finale di stagione piuttosto tranquillo: che partita si aspetta?
"Sicuramente l'Udinese non regalerà nulla. Il Toro viene da una partita praticamente vinta contro la Lazio e pareggiata nel finale solo per una distrazione che ha portato via punti importanti: peccato. I granata però giocano bene e spero davvero che finalmente la fortuna li assista e che riescano a centrare il loro sogno e a coronare un grande campionato".
Per lei Toro e Udinese sono due piazze particolari, giusto?
"Sì: del Torino ho un ricordo bellissimo, e solo chi ha indossato questa maglia può capire cosa significa. Inoltre in granata ho avuto anche la fortuna di alzare un trofeo, la Coppa Italia del 1993. Di Udine ricordo una società molto ben organizzata e strutturata, che non a caso negli ultimi anni ha ottenuto grandissimi risultati".
Negli ultimi giorni si è parlato di un possibile futuro di Francesco Guidolin a Udine ma come dirigente, lontano dalla panchina: come lo vedrebbe in questo ruolo?
"I Pozzo non fanno mai nulla a caso, li conosco bene, nel corso degli anni hanno operato alla grande e quindi se hanno in testa questa idea pensano che sia la persona giusta. Guidolin è sicuramente maturo e intelligente, in Friuli ha fatto cose straordinarie, ha fatto la storia del club, e quindi ritengo sia adatto a ricoprire anche un ruolo così importante: molto dipenderà però dalla sua volontà".
In vista della prossima stagione crede che il Torino riuscirà a trattenere i suoi gioielli Cerci e Immobile o almeno uno dei due partirà?
"Il mercato lo fanno i soldi e quindi, se arrivasse un'offerta strabiliante, sarebbe sciocco non accettare, sia per il giocatore, sia per la società, che riceverebbe introiti importanti per il proprio bilancio".
L'offerta potrebbe arrivare dall'Italia?
"Sinceramente da questo punto di vista temo maggiormente le squadre straniere, perché hanno più soldi da mettere sul tavolo. Spero davvero che restino, anche se ci sono già le basi per costruire un Toro ancora più forte in futuro".