QUI MILAN: Torres verso la bocciatura contro l'Udinese
Il day-after l’1-1 scialbo di emozioni e di contenuti tecnici di domenica sera, Silvio Berlusconi, che non era presente al Meazza ma ha fatto sapere di essere “abbastanza soddisfatto”, vuole che contro l'Udinese il suo Milan torni alla vittoria e soprattutto ad essere spettacolare in fase offensiva visto che il Milan non ha messo in mostra che sprazzi di quelle ripartenze ficcanti promesse da Inzaghi, ancora alla ricerca di punti di riferimento veri e propri.
Una cosa però è certa: uno di quei punti di riferimento non può essere Fernando Torres, o come ormai lo chiamano in molti tifosi rossoneri, “Ghost”. Voluto fortemente in campo dai piani alti rossoneri, lo spagnolo è stato ancora una volta l’ombra di quel vecchio campione che eravamo tutti abituati a veder fare gol a raffica a Madrid e correre sotto la Kop a Liverpool. Le maglie sono cambiate: da rojoblanca a rossa, passando per quella blu (sbiadito, visti i numeri) sino a quella rossonera. Una scommessa, nel vero senso della parola, che in molti davano già persa in partenza: perché mai quel vecchio volpone di José Mourinho avrebbe permesso al Niño di volare via a costo zero (è al Milan in prestito biennale) e a cuor così leggero?
Si sperava in una rinascita: un cambio d’aria può far bene, dicono. Ma lo sguardo è triste e le prestazioni ancor di più: 10 presenze, 611 minuti, 1 solo lampo, condito da una prestazione all’altezza della fama in quel di Empoli. Poi buio totale. “Voglio fare un gol nel derby, l’ho promesso ai tifosi appena sceso dall’aereo”: voi l’avete visto? “Ho provato a mettergli intorno tanti giocatori offensivi, ma non è servito – commenta diplomaticamente Inzaghi - Penso che ritornerà presto al gol, me lo auguro perché ne abbiamo bisogno”.
Per ora intanto Inzaghi sta riflettendo se dargli una nuova chance contro l'Udinese o se lasciarlo in panchina e dare un'occasione allo scalpitante Pazzini. I segnali che arrivano dagli ambienti vicni al Milan dicono che si va verso una bocciatura.