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QUI LAZIO - Pioli mai così in bilico: ora l'Udinese può essergli fatale

di Stefano Pontoni

Nessun ritiro per la Lazio, almeno per ora. Tutto rimandato alle prime ore di lunedì. Lotito, Tare e Calveri hanno parlato a lungo nella pancia dell'Olimpico. Pioli è in bilico, trema davvero, le parole del ds e pure quelle rilasciate dal tecnico nel post partita avevano il sapore del finale già scritto. Pioli era teso, nervoso come non mai, forse rassegnato. Il pareggio maturato al 93' contro la Samp ha il sapore amaro della sconfitta. La paura regna sovrana nella squadra, creatura tremante e senza la forza di reagire, priva di ogni barlume di luce, a terra come non si vedeva da tempo. Lotito è furibondo, in mixed zone è apparso arrabbiato come non mai, è convinto di aver allestito una squadra all'altezza della situazione, in grado di competere quantomeno per la zona Europa League, inaccettabile quindi il bottino di 20 punti in 16 partite e soprattutto la miseria raccolta nelle ultime sette uscite. Il futuro di Pioli è appeso a un filo, per salvarsi avrebbe bisogno di due vittorie contro Udinese e Inter e l'ipotesi appare remota. Da domani cominceranno altre consultazioni, alla ricerca di un nome che possa fare al caso della Lazio. La sensazione è quella che la Lazio voglia aspettare la sosta per valutare, quindi, con attenzione ogni profilo. Ma le sorprese sono dietro l'angolo, una sconfitta in Coppa Italia potrebbe pure rivoluzionare lo scenario. I nomi in lista sono tanti, indiscrezioni e voci si sono rincorse negli ultimi giorni. Brocchi è un'idea di Lotito, resta in pole per raccogliere l'eredità di Pioli. Resta in piedi l'ipotesi Prandell. Solo suggestioni quelle che portano a Lippi e Mazzarri, non convince Guidolin.  Per ora si riflette, sarà una settimana di fuoco a Formello, con Brocchi che scalpita in attesa di una chiamata e Pioli quasi arreso a un destino che pare scritto. 

 


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