Monza a Udine con la testa già al Milan: restano a casa i big, spazio a chi finora ha giocato meno. In attacco c'è Petagna
Sarà un Monza sperimentale quello che scenderà in campo questa sera nel sedicesimo di finale di Coppa Italia contro l'Udinese. Il tecnico brianzolo Raffaele Palladino ha deciso di lasciare a casa l'asse portante della sua squadra. All'orizzonte, infatti, c'è il sentito derby di sabato a San Siro contro il Milan, una gara a cui Galliani e Berlusconi per ovvi motivi tengono moltissimo.
Per i sedicesimi di finale Palladino sfrutterà al massimo la profondità di una rosa extra large, offrendo a diversi dei suoi giocatori la possibilità di mettersi in mostra per cercare di invertire o cambiare le attuali gerarchie. In porta spazio per Cragno, arrivato in estate dal Cagliari ma che di fatto il campo non lo ha mai visto. In difesa con i titolari a riposo Donati, Marrone e Carboni sono i principali indiziati a raccogliere l'eredità lasciata dai vari Marlon, Pablo Marì, Izzo e Caldirola.
In mezzo al campo Machin potrebbe affiancare Rovella mentre sugli esterni possibile chance dall'inizio per Birindelli e D'Alessandro. In avanti Colpani e Vignato sono i profili chiamati a sostenere Petagna. Dopo l'infortunio l'attaccante ha bisogno di tornare ad assaggiare il campo e recuperare i minuti persi e la sfida con l'Udinese potrebbe essere l'occasione giusta.