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Italia-Germania 1-2, LE PAGELLE DEGLI AVVERSARI: Nagelsmann la vince con i cambi

di Alessandro Vescini

Baumann 7,5 - I tedeschi ci invidiano Donnarumma e lui sfodera almeno due grandi parate: col piede su Raspadori, in volo su Bastoni. Non sarà il futuro (34 anni) e nemmeno Neuer, ma risponde presente.

Kimmich 7,5 - Al Bayern è tornato centrocampista, Nagelsmann lo vede terzino, lui fa entrambi i ruoli correndo in fascia ed entrando nel campo. Ficcante già nel primo tempo, a inizio ripresa pennella il cross che porta al pareggio. Giocatore totale.

Tah 5,5 - Anticipa Kean ma offre un rigore in movimento a Tonali: rivedibile. Da lì in poi, sceglie le brutte per gestire il centravanti della Fiorentina, che comunque ha almeno un’altra buona occasione.

Rudiger 6,5 - Il mestiere l’ha imparato in Italia e portato a spasso per l’Europa. Delega al più giovane compagno la forza bruta, guida una difesa che si rimette in sesto dopo un avvio non semplice.

Raum 5 - Non proprio un fulmine di guerra: Politano gli scappa via e l’Italia passa in vantaggio. In costante difficoltà sull’esterno azzurro: Nagelsmann, purtroppo, lo lascia negli spogliatoi durante l’intervallo. Dal 46’ Schlotterbeck 6 - Senza entusiasmare, gli basta essere più solido del compagno per gestire il traffico in corsia.

Gross 6 - Il terzo che gode tra Andrich e Stile, litiganti per il ruolo. Lo ricopre con diligenza e qualche appoggio impreciso. Dal 90’ Andrich s.v..

Goretzka 7 - Regge il centrocampo, non solo muscolarmente. Impensierisce Donnarumma dalla distanza, svernicia Bastoni e va a segnare il gol vittoria di testa. A un tedesco, in Italia, non capitava da quarant'anni.

Sané 6,5 - Come un diesel: all’inizio si vede poco, col passare dei minuti il suo continuo svariare toglie punti di riferimento agli azzurri e dà idee fuori dagli schemi ai tedeschi. Dall’82’ Adeyemi s.v.

Musiala 7 - Ecco: noi non abbiamo un grande numero 10 da almeno un decennio. La Germania sì, si vede e si sente: quando il gioiello si accende, la partita cambia radicalmente direzione. Più utile che bello. Ed è molto bello il suo incedere con la palla al piede.

Amiri 5,5 - Più a destra che a sinistra, ma fondamentalmente da nessuna parte. Ai margini della manovra dei suoi, anche nei momenti migliori. Dal 66’ Leweling 6 - Bel passo, ma otto palloni toccati in mezz’oretta: ai limiti dell’ingiudicabile.

Burkardt 5 - La mossa a sorpresa del ct tedesco non paga. Si nasconde e cerca fortune lontano dall’area azzurra. Dal 46’ Kleindienst 6,5 - Entra e segna: dalla prospettiva azzurra, peggio di così… Ma dobbiamo giudicarlo per quello che dà alla squadra e, gol a parte, offre molte più soluzioni rispetto al sostituito.

Julian Nagelsmann 7 - La sua Germania soffre in avvio e col passare dei minuti si prende il malmesso campo di San Siro. Indovina i cambi e soprattutto il loro tempismo, cioè il prima possibile, e porta a casa una vittoria preziosa. Era dal 1986 che i tedeschi non vincevano in Italia, c’è voluto un fenomeno della panchina che deve ancora compiere 38 anni.


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