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Giocate semplici e zero individualismi: ecco il Genoa di Ballardini

di Alessandra Campodonico

La cura Ballardini ha senza dubbio rinvigorito il Grifone, che ora vede la salvezza come un obiettivo concreto. Chiavi del salto di qualità della squadra di Preziosi sono stati sicuramente il calciomercato, in cui sono arrivati giocatori facenti parte della categoria "usato sicuro"  quali Matuzalem, Manfredini, Portanova e Floro Flores e soprattutto il cambio di guida tecnica in favore di un allenatore non fondamentalista del modulo e che si adatta alle caratteristiche del materiale umano a disposizione.

Il cambio di modulo è stato provvidenziale: il 3511 attualmente è quello che più si confà alle esigenze della squadra: il giovane Bertolacci sta crescendo di partita in partita e Matuzalem oltre a dirigere il gioco è anche un bel mastino da centrocampo. La difesa con gli innesti Manfredini e Portanova ha trovato la giusta solidità. In più Rigoni sta facendo vedere che forse la troppa panchina fatta a Verona non era così meritata. Giocate semplici e aboliti i solisti, si punta di più alla costruzione del gioco senza però perdersi in troppi tocchi di palla.

Quella di domenica sarà la prima sfida in cui il Genoa dovrà provare a fare la partita, perché potrà contare sul fattore campo e su un'Udinese che sicuramente cercherà l'aggancio alla Fiorentina, ma che non è l'avversario più temibile affrontato dai ragazzi di Ballardini. In questo senso si può anche ipotizzare un cambio di modulo, assenze permettendo, visto che la sensazione è che modulo e giocatori schierati saranno in funzione dell'avversario.


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