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Galeone: "Nel Milan giocherei con un 4-2-3-1"

di Michele Taboga

In occasione della partita tra Milan-Udinese di questo finesettimana il mister Giovanni Galeone, grande ex  in casa Udinese, ha risposto a qualche domanda posta dalla redazioni di IlveroMilanista.it: 

 

Galeone, sabato San Siro sarà a porte aperte: verrà a vedere Milan-Udinese?

“No, in Campionato non vengo a vedere le partite a meno che non stia un paio di giorni per venire a trovare Allegri. In Champions League invece vengo spesso a San Siro e devo ringraziare il dottor Galliani e Max per l’ospitalità”.

Questa stagione cammino diverso per i rossoneri nelle due competizioni…

“Sì, in Champions League bene e il passaggio del turno poteva addirittura essere ipotecato con una vittoria con l’Ajax. Credo che la quota nove punti sarà lo spartiacque e il Milan passerà il girone. In Campionato direi troppi infortuni uniti ad amnesie difensive. Penso ad esempio a Kakà, che poteva fare la differenza anche se inserito nelle ultime mezz’ora di gara, visto il suo scarso impiego negli ultimi anni al Real Madrid. Poi credo che Allegri pensasse ad un rientro di Pazzini in tempi più rapidi. Matri? E’ stato sfortunato nella trasferta di Bologna, dove ha avuto facili occasioni per segnare ma le ha mancate, segnando così il suo avvio”.

L’infermeria di Milanello si sta però svuotando, mentre Galliani ha anticipato la sessione invernale di calciomercato. Con la rosa al completo, lei con che modulo giocherebbe?

“In Europa le migliori squadre giocano con il 4-2-3-1, che diventa a volte addirittura un 4-1-4-1. Bisogna però avere dei fenomeni dietro la punta centrale, gente che salti l’uomo palla al piede: i Cristiano Ronaldo del Real Madrid o i Frank Ribery del Bayern Monaco. Rami? Lo apprezzo molto come rinforzo difensivo ed è un marcatore abile di testa, proprio quello che serviva”.

Quindi 4-3-1-2?

“Balotelli e Pazzini o Matri davanti, con alle spalle Kakà o Robinho come mezza punta. Dietro i tre mediani, con Montolivo regista e non trequartista. In difesa penso che Allegri continuerà con la linea a quattro”.

El Shaarawy dopo una flessione nella parte finale dell’anno scorso aveva ben impressionato nelle prime uscite stagionali.

“È molto frequente nei giovani un rallentamento dopo l’esplosione iniziale: superato questo passaggio però solitamente non si fermano più e la maturazione è completata”.

Lei non lo cederebbe?

“Se arrivasse una mega offerta da 30 milioni… Il discorso vale per tutti. Guardi la Roma e il suo mercato estivo. Oppure pensi al colpo di genio di Galliani quando aveva ceduto Pato per prendere Tevez: poteva essere uno scudetto in più”.

Il Milan potrebbe giocare con il 4-2-3-1?

“Sì, si potrebbe tentare ad esempio con Kakà, El Shaarawy e Niang. Il francese ha qualità ed è molto giovane: lo terrei d’occhio perché potrebbe esplodere anche lui”.

A Milanello non piacciono molto le creste e lo stile un po’ ribelle…

“Conosco molto bene lo stile Milan e l’atmosfera che si respira a Milanello. Le creste sono di moda tra i giovani, si possono tollerare: El Shaarawy se la fa così da anni. Non sono mica padri di famiglia cinquantenni che improvvisamente si rasano, sono ragazzi”.

Mister, le piacerebbe tornare ad allenare?

“No, sto benissimo così. Guardo anche poche partite, mi creda…”.


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