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Pizzul - In campo con umori opposti

di Davide Rampazzo
Fonte: Bruno Pizzul per "Messaggero Veneto"

L’Udinese contenta per il vittorioso raid con la Roma all’Olimpico, il Catania inviperito per gli oltraggi arbitrali subiti nella gara persa con la Juventus. Quadro psicologico nettamente diverso che tuttavia non dovrebbe influire sul rendimento e sulla determinazione delle due squadre. Che naturalmente non sono due squadroni (ce ne sono dalle nostre parti?) ma hanno già fatto vedere, sia pure a tratti, buona disposizione al gioco e accettabile tasso tecnico. L’Udinese, con le due ultime importanti vittorie, ha dato fisionomia più rassicurante alla sua classifica, il Catania, anche prescindendo dalle recenti vicende con la Juve, è convinto di aver finora incamerato meno punti del meritato.
Dovrebbe dunque essere una partita di buon livello. In Friuli ci si chiede come abbia fatto l’Udinese a vincere con la Roma,dopo aver subito due gol ed essere stata presa a pallonate nei primi venti minuti. Di sicuro se lo chiedono ancor più i giocatori e i tifosi della Roma, mentre il serafico Zeman dice di esser più che mai convinto che i suoi arriveranno al terzo posto. Guidolin è ovviamente molto soddisfatto, vede crescere la sua squadra e i netti miglioramenti dei nuovi, verifica che le tuttora numerose e importanti assenze non impediscono prestazioni convincenti e diuncerto spessore. Ovvio che qualcosa va ancora perfezionato e che occorre scongiurare certe cadute di tensione e di attenzione che di tanto in tanto riemergono.
La vittoria con la Roma non cancella infatti la brutta pagina di Berna in Europa League, se l’Udinese perde compattezza, vede sfilacciarsi la sistemazione tra i vari reparti va incontro a quasi inevitabili brutte figure: quando invece resta corta e compatta ritrova bei meccanismi e soprattutto autostima.
A Roma doppietta di Di Natale che resta più che mai indispensabile puntello offensivo. Il secondo decisivo gol su rigore servito con il cucchiaio. In simile esecuzione molti vedono una certa irriverenza verso il portiere, quasi un modo di dileggiarlo. Non so se Totò avesse simili intenzioni, e non credo, ma certo qualche significato particolare avrà voluto dare a quella sua decisione, oltre tutto nella casa di Totti che con il cucchiaio ha una sorta di copyright, e con dentro ancora il magone per il rigore tirato così, sbagliato da Maicosuel e costato l’eliminazione dalla Champions. Guidolin aveva detto che non vuol più sentir parlare di rigori con lo scavetto (sinonimo di cucchiaio), credo che nonostante la trasformazione positiva di Di Natale resti della sua idea. Ma il prossimo rigore lo tirerà ancora Totò, garantito.

 


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