Pizzul - C'è bisogno di un'iniezione di fiducia
Fonte: Bruno Pizzul per "Messaggero Veneto"
Dura da digerire la sconfitta interna con lo Young Boys per il modo in cui è maturata e per la grande vana fatica accumulata. Se c’è un appunto che non si può muovere ai bianconeri riguarda proprio l’impegno e la volontà. Hanno dato tutto, che poi, in questi momenti, non sia sufficiente per vincere soprattutto a livello europeo, è altro discorso. Infastidisce comunque la perdurante marea di critiche all’Udinese che, per la sua inadeguatezza, sarebbe la principale responsabile della mediocre posizione occupata dal calcio italiano nel ranking Uefa. Eppure, negli ultimi tempi, in Europa League è stata l’unica formazione a superare qualche turno e a combinare qualcosa.
Ma se i Pozzo avessero trattenuto qualche elemento importante... meglio piantarla subito lì con simile argomento, è storia trita e ritrita e alimentarla non porta da nessuna parte. Oggi l’Udinese è a Verona, per vedersela con il Chievo che non sta attraversando un buon periodo,ma ha incamerato tutti gli undici punti fin qui conquistati nelle gare interne, al Bentegodi. Il rendimento della squadra di Corini è stato pessimo solo in trasferta, dove non ha fatto nemmeno un punto e ha incassato ben 14 reti, in casa invece otto gol fatti sette subiti.
L’Udinese deve comunque preoccuparsi soprattutto di ritrovare morale e convinzione, superando anche il rischio di precipitare in fatalistica rassegnazione derivante dalla constatazione che la sorte l’abbia presa di mira e che quando i numi del calcio sono contrari c’è ben poco da fare. In effetti, anche con lo Young Boys, non ne è andata dritta una: per gli altri tre tiri in porta e altrettanti gol con Brkic tutt’altro che impeccabile, per i bianconeri traverse, rigore sbagliato, occasioni fallite, paratone del portiere svizzero e via elencando. Ma è vietato piangersi addosso, occorre reagire trovando nuovi stimoli e voglia di far bene.
Guidolin deve fare i conti con le tante assenze, in difesa, squalificato Domizzi, sono indisponibili anche Benatia e Pasquale, rientra Danilo; pesano le assenze di Pinzi, un trascinatore, e del lungodegente Muriel. Per Guidolin poi è un cruccio costante il modo in cui utilizzare Di Natale: l’Udinese non può fare a meno di lui,ma avrebbe bisogno di tirare il fiato, di non spremersi troppo, di giocare magari solo un’oretta o giù di lì.
Probabile che Totò giochi fin dall’inizio anche oggi, forse con Maicosuel a supportarlo da vicino ma Guidolin deciderà solo poco prima del fischio d’inizio. Far punti al Bentegodi sarebbe una bella iniezione di fiducia. Ma i punti sono ancora più importanti per il Chievo. Per l’una e l’altra squadra più grande la paura di perdere o la voglia di vincere? Solo il campo lo dirà.