.

Gazzetta Che Udinese: trionfo e spettacolo

di Davide Rampazzo
Fonte: Fabio Licari per La Gazzetta dello Sport

A cinquant’anni dalla prima canzone dei Beatles, nel tempio di Liverpool, è all’Udinese che riesce il brano pop perfetto: la partita che resterà nella storia. Soprattutto per come si era messa: come in un grande concerto, infatti, i bianconeri friulani cominciano timidi e forse un po’ emozionati dal palcoscenico, stonando parecchio e andando sotto di un gol. Ogni strumento suona per conto suo. Ma poi bastano una nota giusta al rientro dai camerini (Lazzari al posto dell’inguardabile Armero), uno spartito più ordinato (il 3-5-2 invece di un 3-4-2-1 molto confuso), ed ecco che lo spettacolo cambia all’improvviso per gli uomini di Guidolin. Di Natale, l’autogol di Coates, Pasquale. Uno, due, tre colpi ai quali il Liverpool reagisce generoso ma confuso: Suarez, dentro tardi, ci prova in tutti i modi ma da solo non basta contro la bella orchestra di Guidolin. E finisce 2-3: allora anche un’italiana può andare avanti in Europa League...

Shelvey libero All’inizio, però, quello dell’Udinese è un rockaccio sgrammaticato e timido. E di fronte non c’è neanche il Liverpool che infilava semifinali di Champions a ripetizione. Il contrario: come volesse tirare su di morale noi disfattisti, mister Rodgers lascia in panchina Gerrard, Suarez, Skrtel e Sahin, come un’italiana qualunque che si voglia risparmiare per la domenica di campionato. I sostituti, però, bastano per schiacciare i bianconeri nella loro metà campo. Qui Allen fa girare la palla che è un piacere e soprattutto Shelvey imperversa, infilandosi da sinistra tra le linee. Una scheggia e non ci sono contromisure: né Badu né Pinzi riescono a fermarlo e così, al 23’, arriva il gol, una schiacciata di testa sulla solita aggressione dalla trequarti.

Miracolo Lazzari Dalle parti di Armero, a sinistra, si passa che è un piacere. A destra l’accoppiata Benatia-Faraoni è in balia dell’asse Robinson-Assaidi. E fortuna che Borini non è in giornata. Ma il centrocampo è tutto nelle mani dei "rossi", mentre nell’Udinese sembra che nessuno rispetti le posizioni: il 3-4-2-1 diventa un 5-4-1 già pronto a subire l’assedio. Guidolin, che probabilmente ha sbagliato una mossa in partenza, rimedia nell’intervallo: fuori Armero, dentro Lazzari, e il miracolo succede davvero dopo appena 32 secondi. Da Lazzari gran pallone per Di Natale che colpisce di prima, bellissimo: 1-1, Reina è stecchito.

Super Totò Neanche l’entrata tardiva dei grossi calibri Suarez e Gerrard smonta l’Udinese: Shelvey perde ritmo, gli esterni sono finalmente bloccati dal nuovo 3-5-2, e infine ci si mette l’ex fenomeno uruguayano Coates che schiaccia di testa nella sua porta il più inguardabile degli autogol. E non è finita perché ancora Totò fa il giocoliere in area e appoggia a Pasquale: rincorsa ed esterno sinistro all’angolo, 1-3.

Che Suarez! Mancano meno di 20 minuti, ma Suarez è l’unico a non arrendersi. Lui, l’uruguayano giusto, non si può fermare. Tira quattro volte: in due occasioni Brkic para, un’altra è Shelvey che il pallone sulla linea, sulla gran punizione il gol è scritto quando comincia la rincorsa. L’aggressione finale per il pari fa paura. Ma Guidolin s’inventa un altro accorgimento, un 4-4-2 che accorcia i reparti, con Pereyra elastico instancabile tra la mediana e il nuovo entrato Ranegie, e l’Udinese non corre troppi rischi. Che bella canzone.

 

Pagelle a cura di Francesco Velluzzi

BRKIC 6,5 Fa un miracolo su Coates, bene su Johnson, non può nulla su Shelvey e sulla magia di Suarez.
BENATIA 6 Sfiora il gol, ma lo fa fare a Shelvey, poi è impeccabile.
DANILO 6,5 Sull’azione del gol dov’è? Poi chiude tutto.
DOMIZZI 6 Torna dopo l’infortunio, regge e sul 2 1 disturba Coates.
FARAONI 6 Soffre, sta dietro, sotto coperta, ma tiene botta.
BADU 6 Non è al top, lotta, ma non sembra l’erede di Asa.
PINZI 6 Ottimi lanci e gran temperamento. Giallo da stanchezza.
WILLIANS 5,5 Dovrebbe tamponare. Dovrebbe, il Gattuso do Brasil.
PASQUALE 7 Grande gara di sacrificio e di intelligenza e poi carica il sinistro che vale il 3 1.
PEREYRA 7 El Tucu non si risparmia, dà tutto e lavora sporco.
ARMERO 5 Non conosce il significato della parola marcare.
LAZZARI 7 Entra e serve a Totò la palla del pari. Mister utilità.
DI NATALE 8 Giusto per ricordare che pure in Europa è decisivo: azione da manuale sul gol, corre, tira, pennella, dà assist, fa ammattire Coates. A Prandelli serve ancora. (Ranégie s.v.)

All. GUIDOLIN 7 Azzecca il cambio di Lazzari, ottiene una partita di alto livello. Che compleanno ad Anfield.


Altre notizie